fanatic rc ha scritto:questo è quello che si merita un popolo allo sbando come il nostro.
l'ungheria si sta muovendo verso una decisa ripresa economica, tagliando al contempo l’IVA e le bollette e aumentando le pensioni, nel frattempo nella grande italia aumentano inesorabilmente tasse e imposte di ogni tipo, l’IVA viene innalzata al 22% e le imprese chiudono una dopo l’altra.
siamo nel 2014, e in questo paesello di ruffiani chiamato italia esiste ancora il "signoraggio bancario".
purtroppo non tutti viaggiano, non tutti vanno all'estero... e non tutti si rendono conto da quanta "merda" siamo circondati.
PS.(ma Dante come caxxo faceva a definirlo il bel paese).
Immagino tu abbia sentito parlare del fiscal compact e del pareggio di bilancio inserito in Costituzione.
Immagino pure che tu sappia chi, ponendola come condizione se non si fosse realizzato in tempi brevi qualcosa che già si sapeva irrealizzabile (la riforma fiscale) abbia deciso l’aumento dell’IVA differendone nel tempo la sua applicazione.
Immagino pure quali siano state le motivazioni, e la frequenza, che ti hanno spinto a sfidare, come un novello Ulisse, i mostri dello stretto.
Immagino ancora che tu abbia dato uno sguardo ai dati Istat che illustrano la serie storica del debito pubblico Italiano, come immagino che non si confonda il significato della locuzione con quello di
nu panino cu satizzo.
Continuo a immaginare che Dante non poteva riferirsi a qualcosa che (si era nel 1300) non esisteva.
Quello che invece non ha motivo di essere immaginato è il perché il nostro Paese si meriti queste condizioni.
In sostanza, pur con tutta l’immaginazione possibile che contempla anche l’essere accusato di essere un ruffiano, riuscire a concentrare in poche righe cotanto sterco lo ritenevo improbabile.
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Dal vocabolario on line Treccani:
ruffiano s. m. (f. -a) [prob. lat. *rufianus «dai capelli rossi», der. di rufus «rosso», usato dapprima come soprannome]. –
1. Chi, per denaro o altro compenso o interesse personale, agevola gli amori altrui (è l’equivalente pop. del più letter. mezzano, e del dotto latinismo lenone): fare il r., la r.; nei paesi, un tempo, molti matrimonî erano combinati da ruffiani o ruffiane di professione; uno che dentro dalla casa era, r. della buona femina, ... si fece alle finestre (Boccaccio); Ruffian, baratti, e simile lordura (Dante).
2. fig. Chi cerca di acquistarsi il favore altrui con l’adulazione o con atteggiamento di ostentata sottomissione: fa il r. con i superiori.
3. Non com., come agg., ruffianesco: cortesia, compiacenza, arte ruffiana. ◆ Dim. ruffianino, ruffianèllo, ruffianétto; accr. ruffianóne; pegg. ruffianàccio (tutti con il rispettivo femm. in -a).
La speranza appartiene ai figli.
Noi adulti abbiamo già sperato e quasi sempre perso.