http://www.strettoweb.com/2015/09/reggi ... co/319796/
Una domanda di questa intervista a tavecchio,presidente figc,è fondamentale ed è questa:
La FIGC ha riconosciuto una nuova società che s’è potuta iscrivere in soprannumero in serie D: ha già ereditato la storia della Reggina?
“No, è a tutti gli effetti una nuova società. Nel caso in questione non è previsto alcun passaggio di titolo né di anzianità federale“.
In pratica tutto quello che ci hanno fatto credere fino ad oggi non era vero:altro che prosecuzione della reggina1986,questa è un'altra società e se lo dice il presidente della figc è vero e non ci sono scuse che tengano,a questo punto la seguirò con poco trasporto.
Se non fallisce e si dovesse iscrivere...
Moderatori: Bud, NinoMed, Lilleuro
Assolutamente, Tavecchio ti DICE per chi devi TIFARE. Te lo dice LUI. E se lo dice LUI tu TIFA Reggina Calcio. Perfetto....reggino91 ha scritto:http://www.strettoweb.com/2015/09/reggi ... co/319796/
Una domanda di questa intervista a tavecchio,presidente figc,è fondamentale ed è questa:
La FIGC ha riconosciuto una nuova società che s’è potuta iscrivere in soprannumero in serie D: ha già ereditato la storia della Reggina?
“No, è a tutti gli effetti una nuova società. Nel caso in questione non è previsto alcun passaggio di titolo né di anzianità federale“.
In pratica tutto quello che ci hanno fatto credere fino ad oggi non era vero:altro che prosecuzione della reggina1986,questa è un'altra società e se lo dice il presidente della figc è vero e non ci sono scuse che tengano,a questo punto la seguirò con poco trasporto.
http://www.strettoweb.com/2015/09/clamo ... ta/314537/
Clamoroso retroscena sull’esclusione della Reggina dalla Lega Pro: quella telefonata Tavecchio-Falcomatà…
Reggina, un mese e mezzo dopo l’esclusione dalla Lega Pro con lo svincolo dei calciatori del 23 luglio scorso emerge un retroscena clamoroso sulla decisione di Tavecchio: decisiva la telefonata della sera prima con il Sindaco Falcomatà
Dal trionfale ”torniamo da Roma con tre punti” della conferenza stampa di venerdì 17 luglio, alla clamorosa telefonata di pochi giorni dopo, mercoledì 22, con cui il Sindaco di Reggio Calabria Giuseppe Falcomatà ha siglato una delle autoreti più clamorose della storia della città, sancendo di fatto la scomparsa della Reggina dal calcio professionistico.
Un momento drammatico per la città, che ha perso un qualcosa che – come ha detto più volte lo stesso Sindaco – va oltre l’aspetto sportivo. La Reggina ha un grande valore sociale, simbolico, storico e identitario per una comunità come quella di Reggio Calabria. E’ qualcosa che non si può descrivere a parole o quantificare in cifre, è uno di quei beni più preziosi che la città possiede. E che per la prima volta dopo esattamente 59 anni dall’ultimo campionato in IV Serie (stagione 1955/1956), adesso è sparito dal professionismo. Una perdita molto importante per la città e per l’attuale Sindaco Falcomatà, protagonista di questa brutta pagina destinata a rimanere per sempre scolpita come uno dei fogli più neri della storia cittadina.
Avremmo voluto parlare di mercato, di raduno e di ritiro per-campionato in quei dieci giorni terribili di luglio 2015. L’impresa del 30 maggio al San Filippo aveva ridato entusiasmo alla piazza, all’ambiente, alla tifoseria. Il Sindaco quella sera aveva sfilato sul carro della Reggina che consentiva alla città, per l’ennesima volta, di festeggiare. Subito dopo, però, il club è stato abbandonato in primis dalle istituzioni e lasciato alla deriva mentre il Presidente Foti annunciava il suo disimpegno e un volenteroso gruppo di imprenditori si faceva avanti per salvare la squadra in Lega Pro. Ma la volontà non basta, e il 14 luglio la squadra non riesce a iscriversi al campionato. Lacrime al Sant’Agata ed in città. Pioggia di accuse sul Sindaco che era rimasto oltre 20 giorni in viaggio di nozze in giro per il mondo mentre la squadra della città spariva dal panorama calcistico.
Ma Foti non si arrende. Trova un cavillo, ne parla in Federazione dov’è di casa dopo 29 anni all’interno di questo mondo. Chiama Praticò, il futuro della società, e Falcomatà, che nonostante tutto è pur sempre il Sindaco, e venerdì 17 luglio se li porta a Roma per incontrare Tavecchio e chiedere una seconda chance. La risposta è positiva. Foti aveva già avuto indicazioni positive prima della “missione” romana, ma aveva deciso di lasciare nel modo migliore possibile e quindi ha dato vita a quel viaggio proprio per lasciare la scena a Sindaco e futuro Presidente del club.
Il Consiglio Federale che avrebbe dovuto svincolare quel giorno tutti i calciatori delle società non iscritte, congelava la situazione in attesa del 27 luglio lasciando così la porta aperta alla Reggina. I toni della conferenza stampa in cui Foti, Falcomatà e Pratico annunciavano il risultato erano entusiastici, soprattutto da parte del primo cittadino che diceva, appunto, “torniamo da Roma con tre punti“. In città tornava l’entusiasmo, si scatenava la passione amaranto. La stessa del 30 maggio. La stessa della miracolosa salvezza del 2007 in serie A. La stessa del 19 marzo 2000 all’Olimpico contro la Roma (0-2, Cozza e Cirillo) o del 13 giugno 1999 a Torino. Per raccogliere i fondi utili si erano mobilitati persino gli ex calciatori, locali, bar, tifosi, associazioni. Intorno alla nuova cordata si stavano compattando nuovi volti, imprenditori e sponsor. Nasce un progetto serio. Ambizioso. Solido.
Logo-Figc-NazionaleMa giovedì 23 luglio, in modo clamoroso e inatteso, la FIGC svincola tutti i calciatori mettendo fine al sogno della Reggina, chiudendo quella porta che il Consiglio Federale aveva lasciato aperta. L’avrebbe fatto dopo pochi giorni se lunedì 27 la Reggina non avesse presentato tutta la documentazione (con i soldi) richiesta. L’avrebbe dovuto fare la settimana precedente se non avesse concesso alla Reggina una seconda chance. Come mai l’ha fatto proprio giovedì 23? Cos’è successo in quei giorni e perchè Tavecchio s’è rimangiato tutto e ha “tradito” la parola data al Presidente Foti, al Sindaco Falcomatà e a Mimmo Praticò, pugnalando alle spalle un’intera città?
Quando l’abbiamo chiesto ai diretti interessati hanno preferito glissare più volte. Foti si è isolato e non ha voluto dare alcuna risposta; ha raggiunto Tavecchio a Roma e ha preferito chiarire la questione personalmente, chiedendo lumi faccia a faccia ed è finita lì. Comprensibile, per motivi di opportunità, la morbidezza di Praticò che intanto ha dato vita alla nuova società per ripartire dalla serie D.
Ma da Falcomatà ci saremmo aspettati qualcosa di più, quantomeno per fare chiarezza alla città, per rispondere ai tifosi e ai cittadini che avevano messo soldi credendo in un sogno; il Sindaco ha velocemente stigmatizzato il comportamento della Federazione in una conferenza stampa e nulla più, un comportamento “sospetto”. Perchè Falcomatà non si è scagliato contro Tavecchio, non è andato ad incatenarsi a Roma, non ha difeso la Reggina e la città che rappresenta? Il motivo è presto detto: lo apprendiamo oggi, dopo oltre un mese. E’ un retroscena clamoroso che spiega sia la decisione di Tavecchio che il comportamento del Sindaco.
Reggina Tavecchio Falcomatà
Il Presidente Federale la sera di mercoledì 22 luglio telefona al Sindaco Falcomatà per chiedere com’è la situazione, come stanno andando le cose. Il primo cittadino tentenna, resta vago, esprime preoccupazione. Avrebbe dovuto alimentare le speranze della città, avrebbe dovuto fare il gioco della Reggina, di Reggio Calabria, della sua gente. Più semplicemente, raccontare la verità: in città c’era grande fermento, entusiasmo, mobilitazione. Invece no, per lui le cose andavano male, c’erano chissà quali problemi. Tavecchio chiude il telefono, la luce e va a dormire combattuto. Da una parte l’amico Lillo Foti, una società che al calcio ha dato tanto come la Reggina, una città importante come Reggio Calabria. Dall’altro il Sindaco di quella stessa città e le sue parole negative. Ma chi gliela fa fare di rischiare così tanto se persino il Sindaco, il Sindaco della città a cui lui da Presidente federale sta concedendo una forzatura, si esprime in quel modo? La notte porta consiglio. Giovedì mattina si sveglia e decide che è meglio evitare. Se neanche il Sindaco ci crede, perché deve essere lui a rischiare?
Intanto Falcomatà dopo la telefonata evidentemente i problemi di Tavecchio neanche se li pone; non chiama Foti, non chiama Praticò, come se nulla fosse nessuno viene a sapere di questa telefonata da parte del Sindaco. Ma che volete che sia, al massimo muore la Reggina. Così arriva lo svincolo dei calciatori la Reggina dice addio al calcio professionistico. In fondo che si può dire a Tavecchio? A tradire la città non è certo stato lui quel 23 luglio; piuttosto l’ha fatto il Sindaco la sera prima al telefono. Come sempre, Reggio Calabria si fa male da sola.
E oggi dopo oltre un mese ci sono tanti club, tra cui il Messina, che hanno ottenuto il ripescaggio in Lega Pro mentre la Reggina sarà costretta a fare fatica persino in serie D. Reggio, invece, prima ha fatto scappare Nick Scali, poi ha perso anche la grande occasione di mantenere la squadra in piedi. Gli altri hanno approfittato delle lotte fratricide di Reggio Calabria, una città in cui da un lato c’è chi trova le soluzioni per risolvere i problemi e dall’altro c’è chi rovina tutto. Dopotutto Nicola Giunta lo scriveva in tempi non sospetti:
[...]
Si ‘nc’esti ‘nu cartellu aundi rici:
“Sti ‘ggenti tra di iddi su’ nnimici!”
Nimici i cui? Oh, frabbica di storti!
Sunnu sulu nimici da so’ sorti!
Nimici d’iddi stessi pi ppuntiggiu,
e i cchiù fissa dû mundu sunnu a Rriggiu!
Clamoroso retroscena sull’esclusione della Reggina dalla Lega Pro: quella telefonata Tavecchio-Falcomatà…
Reggina, un mese e mezzo dopo l’esclusione dalla Lega Pro con lo svincolo dei calciatori del 23 luglio scorso emerge un retroscena clamoroso sulla decisione di Tavecchio: decisiva la telefonata della sera prima con il Sindaco Falcomatà
Dal trionfale ”torniamo da Roma con tre punti” della conferenza stampa di venerdì 17 luglio, alla clamorosa telefonata di pochi giorni dopo, mercoledì 22, con cui il Sindaco di Reggio Calabria Giuseppe Falcomatà ha siglato una delle autoreti più clamorose della storia della città, sancendo di fatto la scomparsa della Reggina dal calcio professionistico.
Un momento drammatico per la città, che ha perso un qualcosa che – come ha detto più volte lo stesso Sindaco – va oltre l’aspetto sportivo. La Reggina ha un grande valore sociale, simbolico, storico e identitario per una comunità come quella di Reggio Calabria. E’ qualcosa che non si può descrivere a parole o quantificare in cifre, è uno di quei beni più preziosi che la città possiede. E che per la prima volta dopo esattamente 59 anni dall’ultimo campionato in IV Serie (stagione 1955/1956), adesso è sparito dal professionismo. Una perdita molto importante per la città e per l’attuale Sindaco Falcomatà, protagonista di questa brutta pagina destinata a rimanere per sempre scolpita come uno dei fogli più neri della storia cittadina.
Avremmo voluto parlare di mercato, di raduno e di ritiro per-campionato in quei dieci giorni terribili di luglio 2015. L’impresa del 30 maggio al San Filippo aveva ridato entusiasmo alla piazza, all’ambiente, alla tifoseria. Il Sindaco quella sera aveva sfilato sul carro della Reggina che consentiva alla città, per l’ennesima volta, di festeggiare. Subito dopo, però, il club è stato abbandonato in primis dalle istituzioni e lasciato alla deriva mentre il Presidente Foti annunciava il suo disimpegno e un volenteroso gruppo di imprenditori si faceva avanti per salvare la squadra in Lega Pro. Ma la volontà non basta, e il 14 luglio la squadra non riesce a iscriversi al campionato. Lacrime al Sant’Agata ed in città. Pioggia di accuse sul Sindaco che era rimasto oltre 20 giorni in viaggio di nozze in giro per il mondo mentre la squadra della città spariva dal panorama calcistico.
Ma Foti non si arrende. Trova un cavillo, ne parla in Federazione dov’è di casa dopo 29 anni all’interno di questo mondo. Chiama Praticò, il futuro della società, e Falcomatà, che nonostante tutto è pur sempre il Sindaco, e venerdì 17 luglio se li porta a Roma per incontrare Tavecchio e chiedere una seconda chance. La risposta è positiva. Foti aveva già avuto indicazioni positive prima della “missione” romana, ma aveva deciso di lasciare nel modo migliore possibile e quindi ha dato vita a quel viaggio proprio per lasciare la scena a Sindaco e futuro Presidente del club.
Il Consiglio Federale che avrebbe dovuto svincolare quel giorno tutti i calciatori delle società non iscritte, congelava la situazione in attesa del 27 luglio lasciando così la porta aperta alla Reggina. I toni della conferenza stampa in cui Foti, Falcomatà e Pratico annunciavano il risultato erano entusiastici, soprattutto da parte del primo cittadino che diceva, appunto, “torniamo da Roma con tre punti“. In città tornava l’entusiasmo, si scatenava la passione amaranto. La stessa del 30 maggio. La stessa della miracolosa salvezza del 2007 in serie A. La stessa del 19 marzo 2000 all’Olimpico contro la Roma (0-2, Cozza e Cirillo) o del 13 giugno 1999 a Torino. Per raccogliere i fondi utili si erano mobilitati persino gli ex calciatori, locali, bar, tifosi, associazioni. Intorno alla nuova cordata si stavano compattando nuovi volti, imprenditori e sponsor. Nasce un progetto serio. Ambizioso. Solido.
Logo-Figc-NazionaleMa giovedì 23 luglio, in modo clamoroso e inatteso, la FIGC svincola tutti i calciatori mettendo fine al sogno della Reggina, chiudendo quella porta che il Consiglio Federale aveva lasciato aperta. L’avrebbe fatto dopo pochi giorni se lunedì 27 la Reggina non avesse presentato tutta la documentazione (con i soldi) richiesta. L’avrebbe dovuto fare la settimana precedente se non avesse concesso alla Reggina una seconda chance. Come mai l’ha fatto proprio giovedì 23? Cos’è successo in quei giorni e perchè Tavecchio s’è rimangiato tutto e ha “tradito” la parola data al Presidente Foti, al Sindaco Falcomatà e a Mimmo Praticò, pugnalando alle spalle un’intera città?
Quando l’abbiamo chiesto ai diretti interessati hanno preferito glissare più volte. Foti si è isolato e non ha voluto dare alcuna risposta; ha raggiunto Tavecchio a Roma e ha preferito chiarire la questione personalmente, chiedendo lumi faccia a faccia ed è finita lì. Comprensibile, per motivi di opportunità, la morbidezza di Praticò che intanto ha dato vita alla nuova società per ripartire dalla serie D.
Ma da Falcomatà ci saremmo aspettati qualcosa di più, quantomeno per fare chiarezza alla città, per rispondere ai tifosi e ai cittadini che avevano messo soldi credendo in un sogno; il Sindaco ha velocemente stigmatizzato il comportamento della Federazione in una conferenza stampa e nulla più, un comportamento “sospetto”. Perchè Falcomatà non si è scagliato contro Tavecchio, non è andato ad incatenarsi a Roma, non ha difeso la Reggina e la città che rappresenta? Il motivo è presto detto: lo apprendiamo oggi, dopo oltre un mese. E’ un retroscena clamoroso che spiega sia la decisione di Tavecchio che il comportamento del Sindaco.
Reggina Tavecchio Falcomatà
Il Presidente Federale la sera di mercoledì 22 luglio telefona al Sindaco Falcomatà per chiedere com’è la situazione, come stanno andando le cose. Il primo cittadino tentenna, resta vago, esprime preoccupazione. Avrebbe dovuto alimentare le speranze della città, avrebbe dovuto fare il gioco della Reggina, di Reggio Calabria, della sua gente. Più semplicemente, raccontare la verità: in città c’era grande fermento, entusiasmo, mobilitazione. Invece no, per lui le cose andavano male, c’erano chissà quali problemi. Tavecchio chiude il telefono, la luce e va a dormire combattuto. Da una parte l’amico Lillo Foti, una società che al calcio ha dato tanto come la Reggina, una città importante come Reggio Calabria. Dall’altro il Sindaco di quella stessa città e le sue parole negative. Ma chi gliela fa fare di rischiare così tanto se persino il Sindaco, il Sindaco della città a cui lui da Presidente federale sta concedendo una forzatura, si esprime in quel modo? La notte porta consiglio. Giovedì mattina si sveglia e decide che è meglio evitare. Se neanche il Sindaco ci crede, perché deve essere lui a rischiare?
Intanto Falcomatà dopo la telefonata evidentemente i problemi di Tavecchio neanche se li pone; non chiama Foti, non chiama Praticò, come se nulla fosse nessuno viene a sapere di questa telefonata da parte del Sindaco. Ma che volete che sia, al massimo muore la Reggina. Così arriva lo svincolo dei calciatori la Reggina dice addio al calcio professionistico. In fondo che si può dire a Tavecchio? A tradire la città non è certo stato lui quel 23 luglio; piuttosto l’ha fatto il Sindaco la sera prima al telefono. Come sempre, Reggio Calabria si fa male da sola.
E oggi dopo oltre un mese ci sono tanti club, tra cui il Messina, che hanno ottenuto il ripescaggio in Lega Pro mentre la Reggina sarà costretta a fare fatica persino in serie D. Reggio, invece, prima ha fatto scappare Nick Scali, poi ha perso anche la grande occasione di mantenere la squadra in piedi. Gli altri hanno approfittato delle lotte fratricide di Reggio Calabria, una città in cui da un lato c’è chi trova le soluzioni per risolvere i problemi e dall’altro c’è chi rovina tutto. Dopotutto Nicola Giunta lo scriveva in tempi non sospetti:
[...]
Si ‘nc’esti ‘nu cartellu aundi rici:
“Sti ‘ggenti tra di iddi su’ nnimici!”
Nimici i cui? Oh, frabbica di storti!
Sunnu sulu nimici da so’ sorti!
Nimici d’iddi stessi pi ppuntiggiu,
e i cchiù fissa dû mundu sunnu a Rriggiu!
http://www.strettoweb.com/2015/09/pazzi ... io/319380/
Pazzi per Casa Sant’Agata: ecco perché i genitori scelgono ancora il centro sportivo della Reggina Calcio
Boom di iscrizioni nella nuova scuola calcio del centro sportivo Sant’Agata: qualità delle strutture e competenze delle professionalità alla base di questo vero e proprio “fenomeno”
Dopo l’Open Day della scorsa settimana, con centinaia di bambini che hanno potuto “assaporare” la struttura del Sant’Agata tra giovedì, venerdì e sabato, questa settimana sono iniziate le iscrizioni per la nuova scuola calcio della Reggina Calcio, che ha già presentato un nuovo progetto imperniato sulla formazione a partire proprio dai bambini. I dati sono sorprendenti: nonostante la stagione non si possa ancora considerare iniziata, sono stati già tantissime le famiglie che hanno già formalizzato l’iscrizione dei loro bambini, non solo da Reggio, ma anche dalla provincia, da Villa San Giovanni, Palmi, Gioia Tauro e persino da Vibo Valentia e Messina. E da quest’anno non solo bambini, ma anche bambine per la prima volta nella nuova sezione femminile della scuola calcio amaranto.
Ma come mai i genitori di Reggio (e non solo) continuano a scegliere il centro sportivo della Reggina Calcio dopo tutte le vicissitudini di un’estate tribolata? La Reggina Calcio non rappresenta più la città con una squadra calcistica, è nata invece una nuova società che sta disputando il campionato di serie D e che ha lanciato a sua volta una scuola calcio, oltre alle tante altre strutture già esistenti da tempi a Reggio. In tanti si chiedono come sia possibile che ancora così tanti affidino i loro bambini alla “vecchia” Reggina e al suo Centro Sportivo Sant’Agata. Per capirlo, abbiamo incontrato nella struttura di Via delle Industrie i responsabili del progetto tecnico, Salvatore Laiacona e Pasquale Sorgonà. Dopo aver visitato le strutture e conosciuto le professionalità che lavorano con i bambini (le prime lezioni sono già iniziate e sono partecipatissime), possiamo illustrare tutti i segreti di questo “fenomeno sociale” e riusciamo a capire come chi conosce il Centro Sportivo amaranto non riesca in alcun modo ad andare altrove. In fondo anche chi ha avuto la fortuna di spostarsi nelle ultime settimane in club più importanti e prestigiosi dopo lo svincolo da parte della FIGC, adesso rimpiange la struttura reggina.
Due campi di calcio a 11 in erba naturale, tre campi di calcio a 11 in erba sintetica, un campo ridotto a nove in erba sintetica, un campo ridotto multi disciplina, due palestre, dieci spogliatoi, due sale mediche, una sala conferenza, gli uffici e la foresteria con 40 posti letto sono soltanto il biglietto da visita “strutturale”, non indifferente, del Centro Sportivo ormai da tutti ribattezzato “Casa Sant’Agata”. Strutture riempite da contenuti: l’organigramma del nuovo progetto tecnico è già ben definito, dai responsabili Laiacona e Sorgonà al responsabile sanitario e al responsabile scouting e a tutte le figure relative ad ogni settore. C’è l’area psicopedagogica, l’area di studi e ricerche, il medico sociale, il fisioterapista, gli istruttori per tutte le categorie, i preparatori fisici, i preparatori dei portieri, il maestro della tecnica, il video analista. Resta inoltre attiva la Scuola di portieri “Numeri 1″ che già negli scorsi anni ha avuto risultati straordinari.
Quello del Sant’Agata è un vero e proprio metodo di formazione, è uno stile di vita, una cultura. La struttura consente determinati standard d’eccellenza, ma sono le metodologie e le professionalità che portano i genitori ad affidarsi al top del settore. La qualità alla base della formazione di piccoli talenti che si divertono rincorrendo un pallone e imparano prima di tutto a diventare uomini, poi calciatori se hanno i numeri e la forza di volontà. Al Sant’Agata il calcio viene concepito come divertimento, educazione, crescita e formazione: ai bambini che vivono in questo “villaggio” vengono riconosciute tutte le attenzioni che ormai sempre più spesso mancano anche nelle famiglie, senza alcuna illusione sull’aspetto professionale (nessuno lì dentro vi dirà mai che vostro figlio diventerà un calciatore di serie A, ma sono stati i fatti nella storia a dimostrare che tanti figli del Sant’Agata sono arrivati in A e qualcuno ha anche alzato al cielo la Coppa del Mondo) ma con tante certezze sull’aspetto educativo e formativo. Non una novità di quest’anno, ma una caratteristica di sempre. Agli istruttori del Sant’Agata piace educare: prima di tutto la persona, poi il calciatore. Ecco perché gli esiti scolastici sono sempre stati fondamentali per il settore giovanile della Reggina, e sempre continueranno ad esserlo.
Laiacona e Sorgonà ci accompagnano per mano a scoprire l’eccellenza del Centro Sportivo: “abbiamo iniziato ad utilizzare lo spogliatoio della prima squadra, con le docce idromassaggio, le televisioni. I bambini prima timidi e restii, con noi imparano anche la disinvoltura, la professionalità di arrivare vestiti, giocare, farsi la doccia e uscire nuovamente vestiti senza rimanere sudati chissà quanto fino a casa, e sognano di diventare campioni calcando i campi di tanti big. Hanno visto le targhe dei vari Di Michele, Belardi, Cirillo e sono rimasti affascinati. Adesso tutti vogliono rimanere a fare la doccia qui. Questa società ha sempre avuto grandissima attenzione sul settore giovanile, è stata una vera e propria filosofia della società e lo sarà ancora. Il nostro metodo è un vero e proprio modello: abbiamo intenzione di costruire una solida base nel territorio, e le risposte sono già positive. Continuiamo a portare avanti quella che è una scuola calcio e un settore giovanile di altissimo livello”.
E i numeri sono incredibili. Quando tutte le categorie saranno a regime, probabilmente a partire da ottobre, i bambini della scuola calcio di “Casa Sant’Agata” potranno essere oltre 250. Mai erano stati così tanti come adesso, neanche negli anni della serie A.
Pazzi per Casa Sant’Agata: ecco perché i genitori scelgono ancora il centro sportivo della Reggina Calcio
Boom di iscrizioni nella nuova scuola calcio del centro sportivo Sant’Agata: qualità delle strutture e competenze delle professionalità alla base di questo vero e proprio “fenomeno”
Dopo l’Open Day della scorsa settimana, con centinaia di bambini che hanno potuto “assaporare” la struttura del Sant’Agata tra giovedì, venerdì e sabato, questa settimana sono iniziate le iscrizioni per la nuova scuola calcio della Reggina Calcio, che ha già presentato un nuovo progetto imperniato sulla formazione a partire proprio dai bambini. I dati sono sorprendenti: nonostante la stagione non si possa ancora considerare iniziata, sono stati già tantissime le famiglie che hanno già formalizzato l’iscrizione dei loro bambini, non solo da Reggio, ma anche dalla provincia, da Villa San Giovanni, Palmi, Gioia Tauro e persino da Vibo Valentia e Messina. E da quest’anno non solo bambini, ma anche bambine per la prima volta nella nuova sezione femminile della scuola calcio amaranto.
Ma come mai i genitori di Reggio (e non solo) continuano a scegliere il centro sportivo della Reggina Calcio dopo tutte le vicissitudini di un’estate tribolata? La Reggina Calcio non rappresenta più la città con una squadra calcistica, è nata invece una nuova società che sta disputando il campionato di serie D e che ha lanciato a sua volta una scuola calcio, oltre alle tante altre strutture già esistenti da tempi a Reggio. In tanti si chiedono come sia possibile che ancora così tanti affidino i loro bambini alla “vecchia” Reggina e al suo Centro Sportivo Sant’Agata. Per capirlo, abbiamo incontrato nella struttura di Via delle Industrie i responsabili del progetto tecnico, Salvatore Laiacona e Pasquale Sorgonà. Dopo aver visitato le strutture e conosciuto le professionalità che lavorano con i bambini (le prime lezioni sono già iniziate e sono partecipatissime), possiamo illustrare tutti i segreti di questo “fenomeno sociale” e riusciamo a capire come chi conosce il Centro Sportivo amaranto non riesca in alcun modo ad andare altrove. In fondo anche chi ha avuto la fortuna di spostarsi nelle ultime settimane in club più importanti e prestigiosi dopo lo svincolo da parte della FIGC, adesso rimpiange la struttura reggina.
Due campi di calcio a 11 in erba naturale, tre campi di calcio a 11 in erba sintetica, un campo ridotto a nove in erba sintetica, un campo ridotto multi disciplina, due palestre, dieci spogliatoi, due sale mediche, una sala conferenza, gli uffici e la foresteria con 40 posti letto sono soltanto il biglietto da visita “strutturale”, non indifferente, del Centro Sportivo ormai da tutti ribattezzato “Casa Sant’Agata”. Strutture riempite da contenuti: l’organigramma del nuovo progetto tecnico è già ben definito, dai responsabili Laiacona e Sorgonà al responsabile sanitario e al responsabile scouting e a tutte le figure relative ad ogni settore. C’è l’area psicopedagogica, l’area di studi e ricerche, il medico sociale, il fisioterapista, gli istruttori per tutte le categorie, i preparatori fisici, i preparatori dei portieri, il maestro della tecnica, il video analista. Resta inoltre attiva la Scuola di portieri “Numeri 1″ che già negli scorsi anni ha avuto risultati straordinari.
Quello del Sant’Agata è un vero e proprio metodo di formazione, è uno stile di vita, una cultura. La struttura consente determinati standard d’eccellenza, ma sono le metodologie e le professionalità che portano i genitori ad affidarsi al top del settore. La qualità alla base della formazione di piccoli talenti che si divertono rincorrendo un pallone e imparano prima di tutto a diventare uomini, poi calciatori se hanno i numeri e la forza di volontà. Al Sant’Agata il calcio viene concepito come divertimento, educazione, crescita e formazione: ai bambini che vivono in questo “villaggio” vengono riconosciute tutte le attenzioni che ormai sempre più spesso mancano anche nelle famiglie, senza alcuna illusione sull’aspetto professionale (nessuno lì dentro vi dirà mai che vostro figlio diventerà un calciatore di serie A, ma sono stati i fatti nella storia a dimostrare che tanti figli del Sant’Agata sono arrivati in A e qualcuno ha anche alzato al cielo la Coppa del Mondo) ma con tante certezze sull’aspetto educativo e formativo. Non una novità di quest’anno, ma una caratteristica di sempre. Agli istruttori del Sant’Agata piace educare: prima di tutto la persona, poi il calciatore. Ecco perché gli esiti scolastici sono sempre stati fondamentali per il settore giovanile della Reggina, e sempre continueranno ad esserlo.
Laiacona e Sorgonà ci accompagnano per mano a scoprire l’eccellenza del Centro Sportivo: “abbiamo iniziato ad utilizzare lo spogliatoio della prima squadra, con le docce idromassaggio, le televisioni. I bambini prima timidi e restii, con noi imparano anche la disinvoltura, la professionalità di arrivare vestiti, giocare, farsi la doccia e uscire nuovamente vestiti senza rimanere sudati chissà quanto fino a casa, e sognano di diventare campioni calcando i campi di tanti big. Hanno visto le targhe dei vari Di Michele, Belardi, Cirillo e sono rimasti affascinati. Adesso tutti vogliono rimanere a fare la doccia qui. Questa società ha sempre avuto grandissima attenzione sul settore giovanile, è stata una vera e propria filosofia della società e lo sarà ancora. Il nostro metodo è un vero e proprio modello: abbiamo intenzione di costruire una solida base nel territorio, e le risposte sono già positive. Continuiamo a portare avanti quella che è una scuola calcio e un settore giovanile di altissimo livello”.
E i numeri sono incredibili. Quando tutte le categorie saranno a regime, probabilmente a partire da ottobre, i bambini della scuola calcio di “Casa Sant’Agata” potranno essere oltre 250. Mai erano stati così tanti come adesso, neanche negli anni della serie A.
- goldenboy
- Forumino Malatissimo
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- Iscritto il: 11/05/2011, 12:43
- Località: na vota 'nto bizzolu
Mave ha scritto:secondo me caridi si è inventato pure l'intervista con tavecchio tutto porta al solito attacco al sindaco, vergognoso!
Ps: quale promettente classe 2007 ha comprato lillo oggi?
non vedo attacchi al sindaco..semplice ricostruzione dei fatti
- OronzoPugliese
- Forumino Malatissimo
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- Iscritto il: 11/05/2011, 12:57
reggino91 ha scritto: La FIGC ha riconosciuto una nuova società che s’è potuta iscrivere in soprannumero in serie D: ha già ereditato la storia della Reggina?
“No, è a tutti gli effetti una nuova società. Nel caso in questione non è previsto alcun passaggio di titolo né di anzianità federale“.
Eeeeh, meno male che quest'aspetto lo ha chiarito Tavecchio, in effetti eravamo tutti convinti che quella che ha giocato domenica ad Aversa fosse la Reggina Calcio SpA, e che ci fosse Lillo in tribuna con i tifosi travestito da Praticò. Ma per fortuna ci ha pensato il presidente federale a dirimere l'arcano
Si si, tutto il mondo mediatico ha architettato un comblotto su scala mondiale per farci credere che mica è stata una nuova società, fondata a fine luglio, ad iscriversi alla serie D come previsto dall'art. 52 comma 6 N.O.I.F., ma per imbacuccarci fraudolentemente che si fosse iscritta la Reggina Calcio SpA. Ma la verità è prepotentemente venuta fuori: signori, la ASD Reggio Calabria non c'entra nulla con la Reggina Calcio SpA!reggino91 ha scritto: In pratica tutto quello che ci hanno fatto credere fino ad oggi non era vero:altro che prosecuzione della reggina1986,questa è un'altra società e se lo dice il presidente della figc è vero e non ci sono scuse che tengano
Che peccato, proprio tu, che a differenza di altri non hai mai cercato, in questo ultimo mese, di dimostrare, facendo ricorso anche alla magia nera, che questa squadra non dovesse rappresentare la città. Non me lo sarei mai aspettatoreggino91 ha scritto:a questo punto la seguirò con poco trasporto.
"Mister te sarà ti, muso de mona. Mi son el signor Nereo Rocco"
Recentemente il forum si è fatto sentire se non erro 2 volte pubblicamente. In quanto tifosi della Reggina bisognerebbe fare anche un comunicato di sdegno verso la strumentalizzazione eterna che fa Caridi sulla nostra squadra a fini politici, è uno schifo che solo in questa città avviene.
Grande Caridi. Riuscirà a convincermi che Cicciolina è vergine.
www.trustviola.it
19 FEBBRAIO 2012 - 23 NOVEMBRE 2014
Maksimovic-Seck-Tyrtyshnik-Russo-Simonetti-Aguzzoli-Mavric-Binelli-Konteh-Cessel
Coach: F. Cigarini
"QUI NON SI MUORE MAI" (A. Santoro)
10 EMANUEL GINOBILI 27/09/1998 - 27/08/2018
"let'swinthisfuckin'game" (F. Frates)
2019 LA VIOLA VIVE
19 FEBBRAIO 2012 - 23 NOVEMBRE 2014
Maksimovic-Seck-Tyrtyshnik-Russo-Simonetti-Aguzzoli-Mavric-Binelli-Konteh-Cessel
Coach: F. Cigarini
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Il 1º agosto 2002, per opera di Diego Della Valle e Leonardo Domenici (all'epoca sindaco di Firenze) nasce la Fiorentina 1926 Florentia (in forma di società a responsabilità limitata) che rileva l'Associazione Calcio Fiorentina, estinta a causa del fallimento:[3] questa, retrocessa in Serie B sul campo, fu ulteriormente declassata per indampienze finanziarie che fecero saltare l'iscrizione al campionato cadetto.
La Florentia Viola partecipa così al Campionato di Serie C2, durante il quale la formazione di Vierchowod prima e di Cavasin poi battaglia a lungo con il Rimini per il primo posto che vale la promozione diretta. Il 24 febbraio le due squadre si ritrovano di fronte per lo scontro diretto e il Rimini, che già si era imposto all'Artemio Franchi, ha dalla sua due punti di vantaggio in classifica oltre al fattore campo. La sfida si conclude però 0-2 per la Florentia, che chiuderà con dodici punti di distacco sui romagnoli, ottenendo la promozione in Serie C1.
Il 19 maggio 2003, dopo l'acquisizione del marchio e dei colori sociali da parte di Della Valle, la società riprese il vecchio nome.
Un pò di pazienza non guasterebbe.
La Florentia Viola partecipa così al Campionato di Serie C2, durante il quale la formazione di Vierchowod prima e di Cavasin poi battaglia a lungo con il Rimini per il primo posto che vale la promozione diretta. Il 24 febbraio le due squadre si ritrovano di fronte per lo scontro diretto e il Rimini, che già si era imposto all'Artemio Franchi, ha dalla sua due punti di vantaggio in classifica oltre al fattore campo. La sfida si conclude però 0-2 per la Florentia, che chiuderà con dodici punti di distacco sui romagnoli, ottenendo la promozione in Serie C1.
Il 19 maggio 2003, dopo l'acquisizione del marchio e dei colori sociali da parte di Della Valle, la società riprese il vecchio nome.
Un pò di pazienza non guasterebbe.
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cortesemente
non esiste la vera reggina e la falsa reggina
grazie
poi non andare dietro a sceccoueb che lì chi scrive e adoratore di lillo quindi fatti due conti
non esiste la vera reggina e la falsa reggina
grazie
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'' A Reggina Esti Comu U viagra... faci 'nchianari i cazzi "
W Caridi! Il grande baciaculo!
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- 'mbucca lapuni
- Apprendista Forumino
- Messaggi: 116
- Iscritto il: 02/09/2015, 9:24
vero cosa? chi erumu porta e porta cu spitali? tant'è che anche per l'iscrizione in serie D si è fatta parecchia fatica, forse avete dimenticato le cifre.Off Side ha scritto:Caridi non sarà il massimo, ma se quanto scrive fosse vero...
non so cosa abbia detto il sindaco, tra l'altro verificare se ha effettivamente detto, ma scrive anche che: cit. "Intanto Falcomatà dopo la telefonata evidentemente i problemi di Tavecchio neanche se li pone; non chiama Foti, non chiama Praticò, come se nulla fosse nessuno viene a sapere di questa telefonata da parte del Sindaco. Ma che volete che sia, al massimo muore la Reggina. Così arriva lo svincolo dei calciatori la Reggina dice addio al calcio professionistico. In fondo che si può dire a Tavecchio? A tradire la città non è certo stato lui quel 23 luglio; piuttosto l’ha fatto il Sindaco la sera prima al telefono. Come sempre, Reggio Calabria si fa male da sola." mentre prima incensava con: "Ma Foti non si arrende. Trova un cavillo, ne parla in Federazione dov’è di casa dopo 29 anni all’interno di questo mondo(ed una serie di deferimenti e di squalifiche, ah ma adesso forgerà i nuovi dirigenti, immagino come ) . Chiama Praticò, il futuro della società, e Falcomatà, che nonostante tutto è pur sempre il Sindaco, e venerdì 17 luglio se li porta a Roma per incontrare Tavecchio e chiedere una seconda chance. La risposta è positiva. Foti aveva già avuto indicazioni positive prima della “missione” romana, ma aveva deciso di lasciare nel modo migliore possibile e quindi ha dato vita a quel viaggio proprio per lasciare la scena a Sindaco e futuro Presidente del club."
ora la mia domanda è:
QUINDI ABBIAMO LA SQUADRA PIU' RAPPRESENTATIVA DELLA CITTA' IN SERIE D A CAUSA DEL ......SINDACO?!?!?!
ma suvvia...... meglio una sana bevuta.
la scuola calcio
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- OronzoPugliese
- Forumino Malatissimo
- Messaggi: 2426
- Iscritto il: 11/05/2011, 12:57
'mbucca lapuni ha scritto:vero cosa? chi erumu porta e porta cu spitali? tant'è che anche per l'iscrizione in serie D si è fatta parecchia fatica, forse avete dimenticato le cifre.Off Side ha scritto:Caridi non sarà il massimo, ma se quanto scrive fosse vero...
non so cosa abbia detto il sindaco, tra l'altro verificare se ha effettivamente detto, ma scrive anche che: cit. "Intanto Falcomatà dopo la telefonata evidentemente i problemi di Tavecchio neanche se li pone; non chiama Foti, non chiama Praticò, come se nulla fosse nessuno viene a sapere di questa telefonata da parte del Sindaco. Ma che volete che sia, al massimo muore la Reggina. Così arriva lo svincolo dei calciatori la Reggina dice addio al calcio professionistico. In fondo che si può dire a Tavecchio? A tradire la città non è certo stato lui quel 23 luglio; piuttosto l’ha fatto il Sindaco la sera prima al telefono. Come sempre, Reggio Calabria si fa male da sola." mentre prima incensava con: "Ma Foti non si arrende. Trova un cavillo, ne parla in Federazione dov’è di casa dopo 29 anni all’interno di questo mondo(ed una serie di deferimenti e di squalifiche, ah ma adesso forgerà i nuovi dirigenti, immagino come ) . Chiama Praticò, il futuro della società, e Falcomatà, che nonostante tutto è pur sempre il Sindaco, e venerdì 17 luglio se li porta a Roma per incontrare Tavecchio e chiedere una seconda chance. La risposta è positiva. Foti aveva già avuto indicazioni positive prima della “missione” romana, ma aveva deciso di lasciare nel modo migliore possibile e quindi ha dato vita a quel viaggio proprio per lasciare la scena a Sindaco e futuro Presidente del club."
ora la mia domanda è:
QUINDI ABBIAMO LA SQUADRA PIU' RAPPRESENTATIVA DELLA CITTA' IN SERIE D A CAUSA DEL ......SINDACO?!?!?!
ma suvvia...... meglio una sana bevuta.
Se aggiungiamo anche :"Subito dopo, però, il club è stato abbandonato in primis dalle istituzioni e lasciato alla deriva" il quadro è completo
"Mister te sarà ti, muso de mona. Mi son el signor Nereo Rocco"
OronzoPugliese ha scritto:povero Lillo lui ama la città ma gli sono andati tutti contro...nessuno a comprare le azioni...nessuno a dargli soldi aggratis.... avete voluto il male della città'mbucca lapuni ha scritto:vero cosa? chi erumu porta e porta cu spitali? tant'è che anche per l'iscrizione in serie D si è fatta parecchia fatica, forse avete dimenticato le cifre.Off Side ha scritto:Caridi non sarà il massimo, ma se quanto scrive fosse vero...
non so cosa abbia detto il sindaco, tra l'altro verificare se ha effettivamente detto, ma scrive anche che: cit. "Intanto Falcomatà dopo la telefonata evidentemente i problemi di Tavecchio neanche se li pone; non chiama Foti, non chiama Praticò, come se nulla fosse nessuno viene a sapere di questa telefonata da parte del Sindaco. Ma che volete che sia, al massimo muore la Reggina. Così arriva lo svincolo dei calciatori la Reggina dice addio al calcio professionistico. In fondo che si può dire a Tavecchio? A tradire la città non è certo stato lui quel 23 luglio; piuttosto l’ha fatto il Sindaco la sera prima al telefono. Come sempre, Reggio Calabria si fa male da sola." mentre prima incensava con: "Ma Foti non si arrende. Trova un cavillo, ne parla in Federazione dov’è di casa dopo 29 anni all’interno di questo mondo(ed una serie di deferimenti e di squalifiche, ah ma adesso forgerà i nuovi dirigenti, immagino come ) . Chiama Praticò, il futuro della società, e Falcomatà, che nonostante tutto è pur sempre il Sindaco, e venerdì 17 luglio se li porta a Roma per incontrare Tavecchio e chiedere una seconda chance. La risposta è positiva. Foti aveva già avuto indicazioni positive prima della “missione” romana, ma aveva deciso di lasciare nel modo migliore possibile e quindi ha dato vita a quel viaggio proprio per lasciare la scena a Sindaco e futuro Presidente del club."
ora la mia domanda è:
QUINDI ABBIAMO LA SQUADRA PIU' RAPPRESENTATIVA DELLA CITTA' IN SERIE D A CAUSA DEL ......SINDACO?!?!?!
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Se aggiungiamo anche :"Subito dopo, però, il club è stato abbandonato in primis dalle istituzioni e lasciato alla deriva" il quadro è completo
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grande! tutti a tifare i bambini al Sant'Agata!Mave ha scritto:meglio che VERA che mi minava nella testachicugino ha scritto: la scuola calcio
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