Oggi ho cucinato.....
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Archestrato che tanto vantava la cucina leggera della calabria, non avrebbe mai pensatocarolus ha scritto:Scusate se mi permetto delle osservazioni essenziali:
questa sezione è intitolata "cultura e tradizioni", s'intende della Calabria. Che cosa ci azzecca, direbbe un noto politico poco raccomandabile, il salmone (mari del Nord), la panna ed il burro tipici della Polentonia e di terre nordiche?
che in quelle stesse zone si potessero cucinari i frittuli.
Cosa c'entra il merluzzo dei mari del nord a reggio, si chiese un reggino qualche secolo fa.
Lui non avrebbe mai pensato che la sua città sarebbe divenuta una città di piscistoccari!
Le tradizioni nascono, si modificano e a volte scompaiono.
Potrebbe anche darsi che i nostri pronipoti abiteranno una città di salmonisti...o di salmonellosi.
Ho postato quella ricetta per tre motivi: 1) è di facile esecuzione oltre che buona, per cominciare quindi ho pensato di proporre una cosa facile; 2) più che calabrese o meglio oltre che calabrese io sono nordica, i miei avi lo erano sicuramente, sicchè amo qualsiasi cosa provenga dal profondo Nord Europa; 3) è comprovato storicamente la presenza di gruppi celtici in Calabria, l'uso del pesce salato, baccalà e stocco sono alcune delle tracce dei loro usi culinari, c'è una tipica ricetta scozzese che si trova ovunque a ogni angolo di strada che si chiama fish&chips, e altro non è che il nostro baccalà in pastella tipico della vigilia di Natale, quindi il mio post non era tanto peregrinocarolus ha scritto:Scusate se mi permetto delle osservazioni essenziali:
questa sezione è intitolata "cultura e tradizioni", s'intende della Calabria. Posto che la gastronomia rientra a pieno titolo tanto nella cultura di una regione come nelle tradizioni, bisoignerebbe per rimanere in tema postare eventualmente delle ricette della tradizione calabrese. Ciò premesso è stata trascritta una ricetta che con non ha a che vedere né con le tradizioni né con la Calabria. Che cosa ci azzecca, direbbe un noto politico poco raccomandabile, il salmone (mari del Nord), la panna ed il burro tipici della Polentonia e di terre nordiche? Naturalmente non è in discussione la eventuale bontà della pietanza, peraltro molto semplice, ma la sua pertinenza irispetto a questo sito.
W i maccaruni 'i casa
L’arte tutta reggina di glorificare ciò che non fu, obliando quello che è realmente stato.[cit.]
monella ha scritto:
Era un primo piatto che cucinavo spesso quand'ero zzita
Io però non mettevo il pomodoro, sfumavo il salmone con la vodka e aggiungevo prezzemolo!
I tempi di preparazione sono veramente brevi
quel minimo di pomodoro rende la salsa rosa come vedete nella fotost4rsky ha scritto:Mmmm.. sounds good.. non avevo mai messo il pomodoro nella pasta al salmone..
@monella: proverò la tua variante!
L’arte tutta reggina di glorificare ciò che non fu, obliando quello che è realmente stato.[cit.]
[quote="Miranda][/quote]
Ho postato quella ricetta per tre motivi: 1) è di facile esecuzione oltre che buona, per cominciare quindi ho pensato di proporre una cosa facile; 2) più che calabrese o meglio oltre che calabrese io sono nordica, i miei avi lo erano sicuramente, sicchè amo qualsiasi cosa provenga dal profondo Nord Europa; 3) è comprovato storicamente la presenza di gruppi celtici in Calabria, l'uso del pesce salato, baccalà e stocco sono alcune delle tracce dei loro usi culinari, c'è una tipica ricetta scozzese che si trova ovunque a ogni angolo di strada che si chiama fish&chips, e altro non è che il nostro baccalà in pastella tipico della vigilia di Natale, quindi il mio post non era tanto peregrino [/quote]
Perdonatemi se insisto:
1) che la ricetta sia buona e di facile esecuzione può essere utile e convenevole però non ci azzecca con le tradizioni della Calabria; 2) i tuoi "amori" sono certamente molto interessanti ma non assurgono a dignità di tradizione calabrese:lol:; 3)i Celti nulla hanno a che vedere con il pescestocco ed il baccalà, così pure gli scozzesi, che hanno tutt'altre origini. Peraltro il baccalà proviene dal Portogallo.
Le tradizioni sono tali perchè si conservano attraverso i secoli, se le modifichiamo finiscono di essere tradizioni. Cosa diversa è acquisire altri usi che quando vengono osservati dalla generalità del popolo con costanza ed uniformità diventeranno a loro volta tradizioni, ma fino a quando....
Vi voglio bene
Ho postato quella ricetta per tre motivi: 1) è di facile esecuzione oltre che buona, per cominciare quindi ho pensato di proporre una cosa facile; 2) più che calabrese o meglio oltre che calabrese io sono nordica, i miei avi lo erano sicuramente, sicchè amo qualsiasi cosa provenga dal profondo Nord Europa; 3) è comprovato storicamente la presenza di gruppi celtici in Calabria, l'uso del pesce salato, baccalà e stocco sono alcune delle tracce dei loro usi culinari, c'è una tipica ricetta scozzese che si trova ovunque a ogni angolo di strada che si chiama fish&chips, e altro non è che il nostro baccalà in pastella tipico della vigilia di Natale, quindi il mio post non era tanto peregrino [/quote]
Perdonatemi se insisto:
1) che la ricetta sia buona e di facile esecuzione può essere utile e convenevole però non ci azzecca con le tradizioni della Calabria; 2) i tuoi "amori" sono certamente molto interessanti ma non assurgono a dignità di tradizione calabrese:lol:; 3)i Celti nulla hanno a che vedere con il pescestocco ed il baccalà, così pure gli scozzesi, che hanno tutt'altre origini. Peraltro il baccalà proviene dal Portogallo.
Le tradizioni sono tali perchè si conservano attraverso i secoli, se le modifichiamo finiscono di essere tradizioni. Cosa diversa è acquisire altri usi che quando vengono osservati dalla generalità del popolo con costanza ed uniformità diventeranno a loro volta tradizioni, ma fino a quando....
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Carolus
scusami ma stai dicendo delle assurdità! se ti ho citato la ricetta del baccalà in pastella e ti dico che è uguale a quello fatto in Scozia dovresti capire che essendo uguali le ricette, significa che noi l'abbiamo importata da loro, ma insistere sulle cose è tipico di chi non ascolta gli altri, sicchè continuerò a postare le ricette che mi gira postare perchè personalmente della tradizione calabrese soltanto me ne infischio chi vorrà leggerle o provarle bene, chi no usa to skip o ignore. per non incorrere nel reato di guerra d'opinione passo e chiudo.carolus ha scritto: Perdonatemi se insisto:
1) che la ricetta sia buona e di facile esecuzione può essere utile e convenevole però non ci azzecca con le tradizioni della Calabria; 2) i tuoi "amori" sono certamente molto interessanti ma non assurgono a dignità di tradizione calabrese:lol:; 3)i Celti nulla hanno a che vedere con il pescestocco ed il baccalà, così pure gli scozzesi, che hanno tutt'altre origini. Peraltro il baccalà proviene dal Portogallo.
Le tradizioni sono tali perchè si conservano attraverso i secoli, se le modifichiamo finiscono di essere tradizioni. Cosa diversa è acquisire altri usi che quando vengono osservati dalla generalità del popolo con costanza ed uniformità diventeranno a loro volta tradizioni, ma fino a quando....
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Carolus, si cchiù pisanti i na peperonata chi patati all'undici i sira!
E nnamo, su, sempre a prendersi sul serio...
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oohh infatti! una ricetta ho messo, mica ho ammazzato qualcunoUnicaPassione ha scritto:Carolus, si cchiù pisanti i na peperonata chi patati all'undici i sira!
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Non ho ancora fatto questa ricetta ma l'ho assaggiata, mi è piaciuta e conto di farla presto, me l'ha passata un amico che ne è ghiotto spero vi piaccia
Torta alla frutta e marzapane
E’ una torta morbida ma non è una torta in senso classico: si avvicina al dolce al cucchiaio tanto è tenera, e il marzapane al suo interno diventa quasi una crema che abbraccia la frutta col suo aroma di mandorla. Potete usare altra frutta al posto delle mele (come le pere, le albicocche, o le ciliegie fresche), l’importante è che usiate frutta di stagione. Il sapore e la consistenza di questa torta migliorano dopo una notte di riposo in frigo al riparo nella stagnola; basterà lasciarla a temperatura ambiente per un’oretta e sarà più buona che mai.
Ingredienti
250 gr di farina 00
2 cucchiaini di lievito per dolci
120 gr di zucchero di canna chiaro
150 gr di marzapane
50 ml di latte
50 gr di uvetta
50 gr di ciliegie candite (facoltativo)
2 mele
125 gr di margarina
3 uova
scorza di un limone non trattato
1 cucchiaino di cannella
30 gr di mandorle a lamelle
Accendete il forno a 180 gradi. Sbucciate le mele e tagliatele a fettine sottili. Tagliate il marzapane a pezzetti e tritate le ciliegie candite. Unite la farina e setacciate, poi mescolate con la cannella. Lavorate la margarina con lo zucchero finché il composto è morbido. Unite un uovo alla volta e incorporate con una frusta, poi unite la farina a pioggia e, quando il composto comincia a diventare secco, il latte. Unite l’uvetta, le ciliegie e il marzapane e mescolate, poi incorporate anche le mele con delicatezza. Versate in una tortiera a cerchio apribile col fondo rivestito di carta forno e i bordi unti, livellate, cospargete con le mandorle a lamelle e infornate. Lasciate cuocere 45-50 minuti sul ripiano intermedio, poi spostate sul ripiano inferiore per altri 15-20 minuti, coprendo la torta con un foglio di stagnola. Lasciate raffreddare nello stampo, poi sformate e trasferite sul piatto di portata con molta cautela. Maneggiate le singole fette con una paletta per dolci, la torta è molto morbida e si potrebbe rompere.
Torta alla frutta e marzapane
E’ una torta morbida ma non è una torta in senso classico: si avvicina al dolce al cucchiaio tanto è tenera, e il marzapane al suo interno diventa quasi una crema che abbraccia la frutta col suo aroma di mandorla. Potete usare altra frutta al posto delle mele (come le pere, le albicocche, o le ciliegie fresche), l’importante è che usiate frutta di stagione. Il sapore e la consistenza di questa torta migliorano dopo una notte di riposo in frigo al riparo nella stagnola; basterà lasciarla a temperatura ambiente per un’oretta e sarà più buona che mai.
Ingredienti
250 gr di farina 00
2 cucchiaini di lievito per dolci
120 gr di zucchero di canna chiaro
150 gr di marzapane
50 ml di latte
50 gr di uvetta
50 gr di ciliegie candite (facoltativo)
2 mele
125 gr di margarina
3 uova
scorza di un limone non trattato
1 cucchiaino di cannella
30 gr di mandorle a lamelle
Accendete il forno a 180 gradi. Sbucciate le mele e tagliatele a fettine sottili. Tagliate il marzapane a pezzetti e tritate le ciliegie candite. Unite la farina e setacciate, poi mescolate con la cannella. Lavorate la margarina con lo zucchero finché il composto è morbido. Unite un uovo alla volta e incorporate con una frusta, poi unite la farina a pioggia e, quando il composto comincia a diventare secco, il latte. Unite l’uvetta, le ciliegie e il marzapane e mescolate, poi incorporate anche le mele con delicatezza. Versate in una tortiera a cerchio apribile col fondo rivestito di carta forno e i bordi unti, livellate, cospargete con le mandorle a lamelle e infornate. Lasciate cuocere 45-50 minuti sul ripiano intermedio, poi spostate sul ripiano inferiore per altri 15-20 minuti, coprendo la torta con un foglio di stagnola. Lasciate raffreddare nello stampo, poi sformate e trasferite sul piatto di portata con molta cautela. Maneggiate le singole fette con una paletta per dolci, la torta è molto morbida e si potrebbe rompere.
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Anche perchè, se avessi voluto ammazzare qualcuno l'avresti dovuto fare in calabrese!Miranda ha scritto:oohh infatti! una ricetta ho messo, mica ho ammazzato qualcunoUnicaPassione ha scritto:Carolus, si cchiù pisanti i na peperonata chi patati all'undici i sira!
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Scusatemi se non sono d'accordo!carolus ha scritto:
Perdonatemi se insisto:
1) che la ricetta sia buona e di facile esecuzione può essere utile e convenevole però non ci azzecca con le tradizioni della Calabria; 2) i tuoi "amori" sono certamente molto interessanti ma non assurgono a dignità di tradizione calabrese:lol:; 3)i Celti nulla hanno a che vedere con il pescestocco ed il baccalà, così pure gli scozzesi, che hanno tutt'altre origini. Peraltro il baccalà proviene dal Portogallo.
Le tradizioni sono tali perchè si conservano attraverso i secoli, se le modifichiamo finiscono di essere tradizioni. Cosa diversa è acquisire altri usi che quando vengono osservati dalla generalità del popolo con costanza ed uniformità diventeranno a loro volta tradizioni, ma fino a quando....
Vi voglio bene
Cito Wikipedia, che qui mi sembra attendibile:
Il termine stoccafisso venne attribuito al merluzzo norvegese poiché arrivava in Italia su delle grosse casse con impresso sopra "Stock Fish". Successivamente italianizzato.
L'essiccazione naturale è uno dei metodi di conservazione del cibo più antichi. Vi sono documenti che attestano questa pratica nei Mari del Nord sin dai tempi di Carlo Magno (IX secolo). Il pesce secco ottenuto in questo modo può conservarsi anche per anni ed è facilmente trasportabile e commercializzabile. Fu proprio questa facile conservazione a bordo delle navi a farlo diventare il principale alimento dei Vichinghi. Le prime notizie sull'arrivo in Italia dello stoccafisso dicono che veniva usato come merce di scambio, importato dai paesi nordici nel 1561 a Genova, Venezia e Napoli.
I veneziani erano grandi navigatori e portavano in patria ogni novità: la più diffusa versione dei fatti sostiene che nel 1432 la spedizione agli ordini del capitano veneziano Pietro Querini naufragò in Norvegia, sull'isola di Rost, a sud delle Isole Lofoten. Per sopravvivere l'equipaggio superstite imparò a nutrirsi di questi grossi pesci, venendo ben presto in contatto con le popolazioni locali. Rientrando a casa il capitano Querini portò gli stoccafissi, che nel Triveneto sono chiamati bacalà (mentre il baccalà nel resto d'Italia, tranne a Brescia e a Bergamo, indica un merluzzo conservato sotto sale).
Agli inizi del Cinquecento risale l'importazione del merluzzo secco in Calabria dal porto di Napoli.
Ora siccome in Italia i posti dove u piscistoccu si trova come tradizione culinaria, sono lo Stretto (Reggio + Messina) ed il vicentino, e questa tradizione risale al XVi secolo, penso che comunque ormai ancorchè importato, faccia parte della nostra tradizione culinaria.
"Comunicare l'un l'altro, scambiarsi informazioni è natura; tener conto delle informazioni che ci vengono date è cultura." - J.W.Goethe
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- Località: Boh!!! Attualmente zingarìo in Trentino!!!
Ieu stasira al mio bf gli faccio questo ...perchè torna da una partita e voli sustanza bellu meu
Ingredienti.
- 5 patate grandi
- 100 gr prosciutto
- 200 gr di provolone dolce intero
- pan grattato qb
- 1 uovo
- 100 gr grana gratt.
- 5 sottilette
Lavare e pelare le patate, bollirle e farle raffreddare.
Passarle ala passaverdura e farne una purea, mettere l'uovo eil formaggio, impastare e mescolare il tutto.
tagliare a parte il provolone a dadini e mescolarlo nell' impasto.
Prendere una teglia e spolverarne il fondo con un pò di mollica mettere uno strato di purea e dopo adagiare le fette di prosciuttoe successivamente le sottilette a strato coprire non il restante impasto di purea.
Dopo spolverare con parmigiano e mollica
Infornare per 20 minuti a 100° stando attenti a non bruciarlo , eventualmente abbassare la temperatura.
Ingredienti.
- 5 patate grandi
- 100 gr prosciutto
- 200 gr di provolone dolce intero
- pan grattato qb
- 1 uovo
- 100 gr grana gratt.
- 5 sottilette
Lavare e pelare le patate, bollirle e farle raffreddare.
Passarle ala passaverdura e farne una purea, mettere l'uovo eil formaggio, impastare e mescolare il tutto.
tagliare a parte il provolone a dadini e mescolarlo nell' impasto.
Prendere una teglia e spolverarne il fondo con un pò di mollica mettere uno strato di purea e dopo adagiare le fette di prosciuttoe successivamente le sottilette a strato coprire non il restante impasto di purea.
Dopo spolverare con parmigiano e mollica
Infornare per 20 minuti a 100° stando attenti a non bruciarlo , eventualmente abbassare la temperatura.
"Gli amici miei, ed in cui posso fidare, non vivon qui: si trovan lontano, al mio paese, come ogni altra cosa, signori, che mi può recar conforto".
Putrusinu ogni mineshra!
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...a pensarci bene il titolo del topic è "Cultura e tradizioni" ...aund'è scritto chi avimu a pparrari sulu ra Calabria?Miranda ha scritto:oohh infatti! una ricetta ho messo, mica ho ammazzato qualcunoUnicaPassione ha scritto:Carolus, si cchiù pisanti i na peperonata chi patati all'undici i sira!
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dumani matina ti puzzerà la pipì...da moriregoodfellow ha scritto:io ho fatto gli asparagi con le uova e la pancetta...
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Lixia ha scritto:dumani matina ti puzzerà la pipì...da moriregoodfellow ha scritto:io ho fatto gli asparagi con le uova e la pancetta...
ahahaha...però ne vale la pena...
Non tanto gentile Miranda sul Forum si scrive allegramente e le cose non si prendono sul serio facendone una questione personale. Io credevo che il mio tono fosse chiaramente amichevole e abbastanza ironico tanto che mi qualificavo SUPREDMO. Tu forse ascolti ma non capisci e dici, bontà tua, delle assurdità poichè ritengo non hai una particolare competenza in materia di cucina, calabrese in particolare. E' certamente assurdo dire che siccome in Scozia fanno il baccalà con la pastalla come si fa da noi la Calabria l'avrebbe importato dalla Scozia(BUM!) Non è così che si ragiona in materia. In Calabria tutto si fa con la pastella, i fiorilli, la neonata, le zucchine, le patate, i pomodori secchi, le melanzane, etc, etc, e quindi anche il baccalà che è tipico del giorno di S. Giuseppe. Pertanto o si tratta di percorsi paralleli ma indipendenti (cosa quasi certa), oppure è la Scozzia (improbabile) che li ha importate. Poi ti comunico che in Calabria si è importato lo stokfisc ed il bacalao ma non i modi di cucinarli che sono autoctoni.Miranda ha scritto:
scusami ma stai dicendo delle assurdità! se ti ho citato la ricetta del baccalà in pastella e ti dico che è uguale a quello fatto in Scozia dovresti capire che essendo uguali le ricette, significa che noi l'abbiamo importata da loro, ma insistere sulle cose è tipico di chi non ascolta gli altri, sicchè continuerò a postare le ricette che mi gira postare perchè personalmente della tradizione calabrese soltanto me ne infischio chi vorrà leggerle o provarle bene, chi no usa to skip o ignore. per non incorrere nel reato di guerra d'opinione passo e chiudo.
Infine e per finire non spetta a me stabilire quale ricette devi postare, tuttavia è mia opinione che tu della tradiziione calabrese te ne infischi non dovresti scriverlo in un Forum dedicato alle tradizioni calabresi. A me queste interessano ed è mio uso e costume difenderle dagli intrfusi e male informati.
Carolus
- micuzzu
- Apprendista Forumino
- Messaggi: 92
- Iscritto il: 11/05/2011, 22:04
- Località: Etruria meridionale
"Calma e gesso" dicono i giocatori di biliardo.
A tavola si mangia, si beve e si sta soprattutto in allegria,
non si jarmunu sciarri.
Oltretutto non si può dire che forse avete bevuto un pò troppo, perché
......di vinu ancora nundi parrastu pi nnenti !
P.S. A quando un emoticon con il vino ?
A tavola si mangia, si beve e si sta soprattutto in allegria,
non si jarmunu sciarri.
Oltretutto non si può dire che forse avete bevuto un pò troppo, perché
......di vinu ancora nundi parrastu pi nnenti !
P.S. A quando un emoticon con il vino ?
"Comunicare l'un l'altro, scambiarsi informazioni è natura; tener conto delle informazioni che ci vengono date è cultura." - J.W.Goethe
Gentile micuzzu non cv'è dubbio che u piscistossu fa parte a pieno titolo delle tradizioni gastronomiche della Calabria. Nel fondamnentale (e primo) libro sulla cucina calabrese "La buona cucina di Calabria" edito per la prima volta nel 1976, lo stocafisso occupa un posto d'onore. Anche se è conosciuto in molte regioni italiane ha nella provincia reggina un punto di forza con i luoghi di eccellenza di Cittanova e Mammola.micuzzu ha scritto: Ora siccome in Italia i posti dove u piscistoccu si trova come tradizione culinaria, sono lo Stretto (Reggio + Messina) ed il vicentino, e questa tradizione risale al XVi secolo, penso che comunque ormai ancorchè importato, faccia parte della nostra tradizione culinaria.
Nella campagna reggina è famoso "u piscistoccu a trappitara" che era tradizione offrire ai frantoiani (trappitari) quando si "crisciva l'ogghiu", cioè si separava dall'acqua. Oggi l'uso è parzialmente trasmigrato nell'edilizia allorchè si "getta" l'ultima soletta.
Carolus
ahahahahahahahahahahahahahahahahahhah!carolus ha scritto:
Non tanto gentile Miranda sul Forum si scrive allegramente e le cose non si prendono sul serio facendone una questione personale. Io credevo che il mio tono fosse chiaramente amichevole e abbastanza ironico tanto che mi qualificavo SUPREDMO. Tu forse ascolti ma non capisci e dici, bontà tua, delle assurdità poichè ritengo non hai una particolare competenza in materia di cucina, calabrese in particolare. E' certamente assurdo dire che siccome in Scozia fanno il baccalà con la pastalla come si fa da noi la Calabria l'avrebbe importato dalla Scozia(BUM!) Non è così che si ragiona in materia. In Calabria tutto si fa con la pastella, i fiorilli, la neonata, le zucchine, le patate, i pomodori secchi, le melanzane, etc, etc, e quindi anche il baccalà che è tipico del giorno di S. Giuseppe. Pertanto o si tratta di percorsi paralleli ma indipendenti (cosa quasi certa), oppure è la Scozzia (improbabile) che li ha importate. Poi ti comunico che in Calabria si è importato lo stokfisc ed il bacalao ma non i modi di cucinarli che sono autoctoni.
Infine e per finire non spetta a me stabilire quale ricette devi postare, tuttavia è mia opinione che tu della tradiziione calabrese te ne infischi non dovresti scriverlo in un Forum dedicato alle tradizioni calabresi. A me queste interessano ed è mio uso e costume difenderle dagli intrfusi e male informati.
lo sospettavo, adesso ne ho conferma: sei il tipico calabresino offensivo so tutto io che di cultura non ne ha nemmeno a pagarla, lo dimostri che non sapendo niente di me dici che non ho competenze in cucina, eppure a parte parenti che lavorano nel campo della ristorazione da almeno 30 anni, ho un sito di cucina fra i più cliccati e conosciuti nel mondo
del tuo altro blaterare non leggo nemmeno, e ti ricordo che tu ne stai facendo una questione personale per cui adesso faccio una segnalazione ai mod io difatti ho chiesto all'autore del topic cosa dovevamo postare, ho ricevuto la SUA risposta e mi adeguo a ciò che desidera chi ha aperto questo topic! sei tu che ti sei incaponito nel dire che dobbiamo postare solo cose calabresi di cui ripeto me ne frego (di quel cibo nauseante che hai in firma tanto per fare un esempio).
L’arte tutta reggina di glorificare ciò che non fu, obliando quello che è realmente stato.[cit.]