ILY ha scritto:E ora ndi tornunu i sordi?cozzina1 ha scritto:Ma...ma....io e mia commare ci eravamo iscritte ai cosi di zumbA.....E ORA?
scrivili nto ghiacciu
Moderatori: Bud, NinoMed, Lilleuro
toffoli ha scritto:Caro Ago, la strafottenza di Falcomatà sulla Reggina che è del popolo, esprime tutta l'aridita' di questi bimbetti cresciuti all'ombra di Uomini e Donne e non con il mito di Oronzo Pugliese, Tommaso Maestrelli o Nevio Scala. Non sanno cosa significhi farsi migliaia di chilometri all'anno per seguire la Reggina. Mio padre mi racconta di trasferte l'anno della promozione in B con Maestrelli che fece insieme a tanti amici in treno e di quanti sacrifici fatti.
Chi si malu...Mave ha scritto:Peppe Caridi se mi leggi sappi che sei di una tristezza unica e rara, tu e le cazzate che scrivi!
Lo devo scrivere qui visto che su FB mi ha bannato, w la libertà di espressione
il condono edilizio fu bocciato anni fa perché su demanio dello Stato non ci può essere condono.toffoli ha scritto:Occorrerebbe leggere le carte per esprimere un giudizio sulla vicenda.Il punto è che il procedimento di condono edilizio fu avviato negli anni 90 e quindi prima dell'entrata in vigore del Piano di assetto idrogeologico (2001) che all'art. 5 comma 9 stabilisce che le relative misure di salvaguardia non si applicano ai procedimenti di condono edilizio avviati ai sensi della legge 47 85 e 724 del 1994. I lavori di mitigazione del rischio per passare da R4 ad R2 devono comunque essere fatti. Insomma, si poteva e si può tutt'oggi sanare la situazione, ma fino alla riduzione del livello di rischio ( competenza Autorità Bacino Regionale), a mio giudizio, non si sarebbero potute utilizzare le strutture in cemento armato, sia perché abusive e sia perché avrebbero posto a repentaglio l'incolumità pubblica. Quindi, non corrisponde al vero che, in tutta questa faccenda il Comune non ha competenza......Deve decidere sul condono edilizio e non lo potrà fare se non sarà ridotto il livello del rischio idrogeologico ad R2 compatibile con l'attività edificatoria. Inoltre, ai fini del condono, sarà necessario acquisire l'autorizzazione paesaggistica in sanatoria e la c.d. dichiarazione di disponibilità a concedere l'area demaniale fluviale a titolo oneroso ( art. 32 legge 47 85), compito che oggi sta in capo all'amministrazione concedente, ovvero la Provincia di Reggio, futura città metropolitana ( ...si spera). L'atto finale del procedimento, ove favorevole a Foti, potrebbe essere il rilascio di una concessione demaniale fluviale in sanatoria previo pagamento degli indennizzi per innovazioni abusive. Il problema è capire come, nelle more ( 20 anni) della definizione di un procedimento così complesso, sia stato possibile autorizzare l'utilizzo delle strutture realizzate abusivamente ed oggetto di condono. A rigore, prima della eventuale sanatoria, non avrebbero potuto essere utilizzate. Mah.....
allora probabilmente lui ha fatto quello dopo, perché ricordo benissimo che è stato detto quest'estate in qualche articolo che riassumeva tutta la storia del Sant'Agata che il condono era stato respinto.toffoli ha scritto:Io 2, permittimi.....Sul demanio marittimo o fluviale sono possibili i primi due condoni, legge 47 85 e 724 1994.
La vibonese...non scherzaremohammed ha scritto:Ma infatti pensate a Foti e al S. Agata, intanto domenica c'è la Palmese.