Il Viminale scioglie per mafia il Comune di Reggio Calabria

Notizie dal mondo e dalla città: curiosità, fatti, cronaca...

Moderatori: Bud, NinoMed, Lilleuro

suonatore Jones

ricorso respinto.


Il Tar del Lazio ha confermato lo scioglimento del Comune di Reggio Calabria per contiguità mafiose. Lo ha deciso la I sezione presieduta da Calogero Piscitello che ha respinto il ricorso proposto dall’ex amministrazione comunale.

Il ricorso respinto dal Tar del Lazio vedeva come primo firmatario l’ex sindaco di Reggio Calabria, Demetrio Arena. Si contestava il provvedimento del 10 ottobre2012 che disponeva lo scioglimento del Consiglio comunale per 18mesi e la nomina di una Commissione straordinaria per la gestione provvisoria dell’Ente. All’atto, spiegò il ministro dell’Interno dell’epoca, Annamaria Cancellieri, per episodi che riguardano gli amministratori come mancati “controlli per gli appalti e la gestione dei beni confiscati alla mafia”.

http://www.scirocconews.it/index.php/20 ... i-arena-c/


e ora? arena che è stato costretto dagli eventi a ricorrere per qualcosa in cui, penso, non credesse minimamente, che dirà?

usciranno dei nomi?

ci sarà qualche pena?
Avatar utente
Motociclista
Forumino Malatissimo
Forumino Malatissimo
Messaggi: 1776
Iscritto il: 11/05/2011, 19:51

Credo che anche un ignorante in materia leggendo la relazione che ha portato allo scioglimento non avrebbe avuto alcun dubbio sulla sua veridicità...

Ma poi dico io Arena e compagnia non avevano dichiarato che era una relazione ampiamente discutibile e ricca di errori?E che lo scioglimento arriva come logica conseguenza di una relazione fallace, inesatta, contraddittoria, incompleta e, pertanto, fuorviante :scratch :lol:

Adesso attendo con ansia le dichiarazioni dei diretti interessati... :fifi:

Sono una persona che vive anche di ricordi...e questo sotto oggi mi fa ridere :lol: :
http://www.strill.it/index.php?option=c ... &Itemid=86
suonatore Jones

Motociclista ha scritto:Credo che anche un ignorante in materia leggendo la relazione che ha portato allo scioglimento non avrebbe avuto alcun dubbio sulla sua veridicità...

Ma poi dico io Arena e compagnia non avevano dichiarato che era una relazione ampiamente discutibile e ricca di errori?E che lo scioglimento arriva come logica conseguenza di una relazione fallace, inesatta, contraddittoria, incompleta e, pertanto, fuorviante :scratch :lol:

Adesso attendo con ansia le dichiarazioni dei diretti interessati... :fifi:

Sono una persona che vive anche di ricordi...e questo sotto oggi mi fa ridere :lol: :
http://www.strill.it/index.php?option=c ... &Itemid=86

non solo arena aveva detto che era pieno di errori. arena non sapeva che pesci prendere. era in confusione totale. piuttosto, scopelliti aveva detto che se avesse parlato, sarebbero stati guai per il pd. questo sarebbe un buon momento per dire la verità. no?
Avatar utente
Motociclista
Forumino Malatissimo
Forumino Malatissimo
Messaggi: 1776
Iscritto il: 11/05/2011, 19:51

suonatore Jones ha scritto:

non solo arena aveva detto che era pieno di errori. arena non sapeva che pesci prendere. era in confusione totale. piuttosto, scopelliti aveva detto che se avesse parlato, sarebbero stati guai per il pd. questo sarebbe un buon momento per dire la verità. no?
Esatto... :salut
Avatar utente
Motociclista
Forumino Malatissimo
Forumino Malatissimo
Messaggi: 1776
Iscritto il: 11/05/2011, 19:51

Non so se inserire questo di oggi in cui non si fa riferimento al ricorso ma che però fa parte della"giostra"....... :mrgreen:

http://www.strettoweb.com/2013/11/scope ... no/104654/

Scopelliti tuona: “ho le mani pulite, nei miei anni Reggio è diventata grande e tutti l’amavano”

scopelliti“In questa città ogni cosa che accade è collegata al buco di bilancio e, soprattutto, ogni cosa è colpa di Scopelliti. Questo gioco al massacro non mi va più bene, sono qui oggi per capire insieme a voi quali siano le responsabilità mie in merito alla vicenda Peo”. E’ uno Scopelliti furioso quello che incontra, a Palazzo Campanella, circa 200 dipendenti del Comune di Reggio Calabria, per affrontare la tematica relativa alla Progressioni Economiche Orizzontali, al centro della cronaca in questi giorni, per via delle lettere inviate ai dipendenti con cui la Commissione Straordinaria tenta di recuperare le somme già segnalate dagli Ispettori del Mef.

E’ uno Scopelliti che mischia – ed emerge più volte – l’amarezza politica a quella personale – ricordando che la sua amministrazione “la Peo la diede non nei periodi di campagna elettorale” e che “l’ultima volta fu assegnata solo al 52% dei dipendenti. Se un Dirigente che tecnicamente ne sa più di me in materia viene a dirmi che bisogna assegnare la Peo, fatemi capire la mie colpe dove sono, perché io non le riesco a capire”.

scopelliti-primiScopelliti torna a paragonare la situazione reggina con quella di altri “3000 comuni italiani che hanno deficit economico”, e poi attacca: “nessuno mi ha difeso, perché si è preferito far passare il messaggio che tutto è colpa di Scopelliti. Io soldi non ne ho rubati, perché ho le mani pulite, io ho amministrato. La città nei miei anni è diventata grande perché tutti avevamo riscoperto l’amore per Reggio, perché tutti voi eravate parte integrante di un gioco di squadra che ci ha fatto progredire, ci ha fatto crescere”.

Il problema Peo, Scopelliti spiega di “averlo già portato, nei mesi scorsi, al tavolo sul Lavoro con il Ministero. Era stato affrontato e mi era stato detto che- così come per altri Comuni italiani impelagati nello stessa criticità- le soluzioni potevano essere trovate. In quella sede era stato sollevato il problema delle controdeduzioni che, la Commissione Straordinaria, non aveva ancora inviato al Ministero dell’Economia, presente a quel Tavolo. Nei giorni seguenti ho atteso comunicazioni da parte della Commissione per proseguire nell’interlocuzione romana, ma non sono stato più contattato e visto che io non faccio il Sindaco di Reggio non potevo scavalcare i Commissari. Oggi, però, visto che molti di voi – ha proseguito il Presidente della Regione Calabria rivolgendosi ai dipendenti presenti – me lo hanno sollecitato e anche alcuni sindacati mi hanno contattato sono pronto a continuare a battermi e a lottare per i dipendenti, per la città al fine di risolvere questa vicenda. Già nella prossima settimana chiamerò i commissari e cercherò di chiedere nuovamente la convocazione del tavolo a Roma al fine di iniziare a trovare le soluzioni più opportune”.

In ultimo, prima degli interventi dei dipendenti, Scopelliti ha lanciato la stoccata politica: “Chi alimenta l’odio in questa città non ha fatto nulla per risolvere questo problema, nessuno di quelli che scende in piazza ad incrementare le divisioni ha pensato o è riuscito a portare a Roma questa problematica per risolverla”.
Avatar utente
Motociclista
Forumino Malatissimo
Forumino Malatissimo
Messaggi: 1776
Iscritto il: 11/05/2011, 19:51

Aggiornamento sulle motivazioni del TAR:

http://www.strill.it/index.php?option=c ... Itemid=119


di Stefano Perri - ''In linea generale, il piano di lettura proposto dalla parte ricorrente mediante l’argomentazione in esame è innanzitutto inammissibile laddove ridonda in considerazioni

di carattere politico, cronachistico, dietrologico, ciò che si pone al di fuori dell’alveo costituito dallo scrutinio di legittimità rimesso alla presente sede''. E' lapidario il giudizio del Tar del Lazio nel respingere il ricorso presentato con primo firmatario l'ex Sindaco di Reggio Calabria Demetrio Arena contro lo scioglimento del Comune per ''contiguità mafiosa''.


I RICORRENTI - Il ricorso era stato presentato lo scorso 9 dicembre ed era stato firmato e sottoscritto dai maggiori esponenti della maggioranza dell'amministrazione comunale sciolta. Tra i proponenti, oltre il primo firmatario Demi Arena, si leggono i nomi di Paolo Anghelone, Giuseppe Martorano, Pasquale Morisani, Vincenzo Roberto Leo, Walter Curatola, Monica Falcomata', Clotilde Maria Minasi, Demetrio Porcino, Vincenzo Nociti, Pasquale Imbalzano, Daniele Romeo, Antonio Pizzimenti, Pasquale Giovanni Naso, Demetrio Berna, rappresentati e difesi dagli avv.ti Alberto Gamberini, Francesco Migliarotti, Luigi Migliarotti, Roberto Nania e Giuseppe Valentino.

LE MOTIVAZIONI DELLO SCIOGLIMENTO - La sentenza del Tar non lascia certo spazio ad interpretazioni. Nella stessa si richiamano anzitutto, e si sostengono, le motivazioni che hanno portato allo scioglimento del Comune:

''La commissione di indagine - è scritto testualmente - come emerge dalle note conclusive della sua relazione, aveva segnalato a carico dell’amministrazione comunale di Reggio Calabria le seguenti emblematiche criticità:

- nel settore lavori pubblici, l'assenza di adeguati protocolli di legalità regolanti l’attività contrattuale comunale anche al di sotto delle soglie comunitarie, in un territorio caratterizzato da un consistente numero di ditte in rapporti con la 'ndrangheta, ciò che secondo la commissione “ha fatto sì che numerosi e cospicui affidamenti siano stati assegnati ripetutamente ad imprese caratterizzate da controindicazioni di tipo mafioso”;

- nel settore attività produttive, la vicenda dello spontaneo, non autorizzato e non contrastato trasferimento degli operatori economici – di cui alcuni legati ai clan locali – in un’area mercatale i cui lavori non erano ancora stati completati;

- nel settore patrimonio, l'omissione di controlli nell'assegnazione di alloggi “di cui ben 75 a prevenuti mafiosi”, e con la perdurante, ingiustificata e immotivata disponibilità di un immobile confiscato alla criminalità organizzata lasciato in uso “alla sorella del capo famiglia”;

- nel settore avvocatura civica, l'affidamento, rimesso alla competenza dell' Ufficio di gabinetto del sindaco, di incarichi legali riguardanti cause di rilevante valore a un avvocato compagna di un assessore comunale dimessosi nel marzo 2012 a seguito dell'inchiesta giudiziaria che ha portato all'arresto della madre della medesima, rea di aver favorito la latitanza di un boss ed essa stessa imparentata con la famiglia mafiosa;

- nel settore sociale, l'assenza di controlli atti a impedire che, come è stato invece appurato, consistenti contributi (pari a quasi 2,5 milioni di euro) “finissero per essere erogati a soggetti giuridici operanti nel terzo settore, in rapporti di contiguità con le 'ndrine locali”;

- nelle evidenze giudiziarie che hanno “posto in primo piano i rapporti tra alcuni amministratori comunali eletti nella tornata del 201l, anche precedentemente in carica, ed esponenti della 'ndrangheta a questi legati”;

- nelle “comprovate cointeressenze tra la medesima criminalità organizzata, la Multiservizi RC Spa e la Leonia Spa, ove tra i fornitori è risultato figurare la ditta "Semac s.r.l.", destinataria di informativa antimafia di natura interdittiva ed affidataria …di consistenti forniture”.

Orbene, la semplice lettura della relazione prefettizia attesta che tutte tali criticità vengono richiamate - insieme a quelle interessanti anche altri settori - con le stesse caratteristiche negative delineate dalla relazione della commissione d’indagine: non è ravvisabile, pertanto, alcuna cesura nel merito dei presupposti assunti nella fattispecie dalle relazioni di cui ai commi 2 e 3 dell’art. 143 TUEL, che si connotano per totale identità''.

INTROMISSIONI DELLA 'NDRANGHETA ''RAMIFICATE E PERVASIVE'' - Ed ancora, richiamando un passaggio della relazione prefettizia la sentenza del Tar torna a certificare che “le intromissioni della criminalità organizzata appaiono talmente ramificate e pervasive, che non risultano opponibili con il mantenimento della situazione attuale”. Parole che il Collegio del Tar definisce ''illuminanti'' aggiungendo che ''il Collegio non riesce a comprendere quali siano le titubanze e le ambiguità che i ricorrenti intendono attribuire all’Organo prefettizio nella visualizzazione del problema costituito dall’accertamento della permeabilità del Comune di Reggio Calabria all’influenza criminale delle cosche mafiose e nella individuazione dello strumento atto a fronteggiarlo''.

L' USO DEL CONDIZIONALE - ''Dovendosi - continua la sentenza del Tar - in ogni caso e per quanto sopra, decisamente concludere che se tali titubanze dovessero o potessero essere individuate nell’utilizzo, in talune limitatissime frasi delle conclusioni della relazione prefettizia, del tempo condizionale anziché indicativo nonchè di locuzioni quali “considerare l’ipotesi”, è evidente che il rilievo non assumerebbe alcuna portata viziante, essendo attribuibile esclusivamente a uno stile espositivo, e non potendo quindi legittimare, nel chiaro, univoco e granitico contesto sostanziale e formale in cui si inserisce, incertezze nell’interpretazione delle determinazioni propositive assunte nella relazione''.

IL RUOLO DEL CDM E DEL MINISTRO CANCELLIERI - Il Tar del Lazio entra anche nel merito dell'ipotesi, avanzata dai ricorrenti, che la decisione dello scioglimento sia stata in qualche modo forzata dal Consiglio dei Ministri e dallo stesso Ministro dell'Interno Cancellieri. Anche in questo caso le considerazioni del Collegio sono chiarissime:

''le conclusioni della relazione prefettizia risultavano, anche alla luce delle valutazioni della commissione d’indagine, univocamente concludenti per la proposta di scioglimento dell’amministrazione comunale di Reggio Calabria ex art. 143 TUEL, e non abbisognavano quindi di essere ulteriormente rafforzate o integrate, come suggerito dai ricorrenti''.

Ed ancora: ''nella fattispecie non è rinvenibile alcuno scostamento tra la relazione della commissione di indagine, la relazione prefettizia e la proposta ministeriale, di talchè tutte le argomentazioni ricorsuali in esame vedono sfiorire il loro presupposto sostanziale, consistente nella prospettazione di una relazione prefettizia contraria allo scioglimento, o comunque sul punto ambigua, che come detto non vi è, i termini assoluti fatti propri dal descritto impianto teorico non meritano condivisione''.

I PUNTI CARDINE DELLO SCIOGLIMENTO - Ancora la sentenza del Tar richiama le motivazioni principali che hanno spinto il Consiglio dei Ministri ad ordinare lo scioglimento del Comune, ed entrando nel merito, successivamente, le difende una per una:

- il già menzionato arresto di un consigliere comunale, accusato di appartenere ad associazione per delinquere di tipo mafioso riconducibile ad una delle locali cosche con il precipuo compito, evidenziato dalla magistratura, di porsi, all'interno dell'amministrazione comunale, come referente per la soluzione di problemi e il soddisfacimento di bisogni collettivi, utilizzati poi strumentalmente dalla 'ndrangheta per accrescere il proprio consenso sul territorio;

- l’emersione nel corso di un processo contro membri di una delle cosche del reggino della circostanza che un consigliere di maggioranza, presidente del consiglio comunale, già assessore nella precedente consiliatura, avesse partecipato alle esequie funebri di un noto esponente della 'ndrangheta, e ciò nonostante il questore p.t. avesse vietato con apposita ordinanza il trasporto della salma in forma pubblica e solenne. Secondo quanto riferito da due pentiti in sede di udienze dibattimentali, il suddetto amministratore era stato appoggiato elettoralmente già a partire dalle consultazioni amministrative del 2007 dalla cosca di appartenenza il cui boss era il succitato defunto. La moglie dell’amministratore, nipote di un affiliato alla 'ndrangheta, risulta aver prestato attività lavorativa per la figlia di un boss appartenente alla medesima cosca, rimasto ucciso in un agguato mafioso;

- l’emersione, nel corso di altro procedimento penale, di rapporti di frequentazione tra un consigliere comunale in carica e un soggetto vicino alla locale cosca collegato con un dipendente comunale. Tali rapporti sono risultati finalizzati a promuovere, da parte dell'ente che gestisce l'edilizia popolare, indebiti interventi in favore degli occupanti di alloggi popolari;

- l’emersione nei confronti di alcuni amministratori di situazioni non traducibili in addebiti personali, ma tali da rendere plausibile l'ipotesi di una loro soggezione alla criminalità organizzata, anche quando il valore indiziario degli elementi raccolti non si è risolto nell'avvio dell'azione penale o nell'adozione di misure individuali di prevenzione;

- la circostanza che negli anni fra il 2007 e il 2010 lo studio commerciale riconducibile al sindaco avesse effettuato attività di consulenza fiscale - tributaria a favore della società mista alla quale il Comune, in forza di un contratto di servizio stipulato il 28 febbraio 2005, aveva affidato la manutenzione e la gestione dei beni demaniali e patrimoniali dell'ente. Tale società, di cui il Comune detiene il 51% del capitale sociale, è risultata fortemente condizionata dalla criminalità organizzata, tanto da essere sciolta e posta in liquidazione a seguito dell'emissione nel giugno 2012 di un'interdittiva antimafia nei confronti del socio privato della municipalizzata (non sospesa dall’adito g.a., che rilevava "l'ampiezza e gravità del quadro risultante dagli accertamenti riferiti nella relazione della Prefettura del 3 settembre 2012"). Si ritiene al riguardo emblematico che l'amministrazione comunale abbia atteso l'emissione dell’interdittiva per procedere allo scioglimento della società mista, nonostante già nel corso del 2011 alcune indagini giudiziarie, che avevano anche portato all’arresto dell'ex direttore operativo della società, poi condannato in primo grado alla pena di 16 anni di reclusione, avessero fatto emergere fortissimi segnali di infiltrazione. Si segnala anche che il sindaco è stato fino al 2002 sindaco effettivo di una società il cui socio, quasi totalitario, è risultato essere contitolare di un'ulteriore società che detiene una significativa partecipazione azionaria nella società mista in parola. Il citato socio è risultato altresì possedere una partecipazione in un'ulteriore società, che annovera, fra gli altri soci: il padre di un assessore dimessosi a cagione dell'arresto della madre della compagna con l’accusa di favoreggiamento della latitanza di un noto esponente mafioso; il padre del presidente del consiglio di amministrazione della società municipalizzata; un soggetto, il cui fratello ricopre l'incarico di stretto collaboratore del sindaco e il cui coniuge ha svolto attività professionale per conto di altra società municipalizzata che gestisce il settore della raccolta dei rifiuti e che annovera fra i propri fornitori diverse imprese direttamente riconducibili al nucleo familiare di un boss mafioso nonché numerosi dipendenti con precedenti penali, pregiudizi di polizia, frequentazioni o vincoli familiari con ambienti controindicati;

- i vincoli parentali di tre consiglieri con persone contigue alle cosche o gravate da vicende penali per associazione di tipo mafioso e le frequentazioni di un altro consigliere con un affiliato alla criminalità organizzata reggina. Si sottolinea come tali elementi depongano per l’esistenza di un substrato di cointeressenze tra amministratori e criminalità, foriero di possibili interferenze o condizionamenti della volontà dell'ente;

- la circostanza che un cospicuo numero di dipendenti comunali, di cui alcuni impiegati in uffici di diretta collaborazione del sindaco, sia legato da vincoli parentali o frequentazioni con elementi della criminalità organizzata, ovvero sia gravato da precedenti e pregiudizi di polizia per reati di natura associativa;

- le anomalie rilevate nell'assetto organizzativo del Comune alla luce della previsione di regolamento che affidava al sindaco, su proposta del competente assessore, l’attribuzione di incarichi di responsabilità ai dipendenti comunali, in contrasto con l'art. 107 TUEL che riserva tali compiti ai dirigenti, previsione che, ancorchè censurata dal Ministero dell'interno, non venne modificata dalla precedente amministrazione, ed è stata oggetto di una delibera di modifica della giunta in carica solo a distanza di tempo, e mantenendo, comunque, a carico del personale dirigente un obbligo di consultazione preventiva, sebbene non vincolante, del potere politico. Si sottolinea come tale previsione comporti, di fatto, un'interferenza nelle competenze della struttura amministrativa che si pone in contrasto con la legislazione di settore.

FATTI STORICAMENTE ACCERTATI E QUINDI CONCRETI - Il Tar del Lazio ritiene che le condizioni che hanno condotto alla decisione dello scioglimento da parte del Consiglio dei Ministri siano oggettive ed incontrovertibili. Nella sentenza si parla di ''condizionamento ed ingerenza nella gestione dell'ente comunale'':

la proposta ministeriale abbia dato logicamente e adeguatamente conto di fatti storicamente verificatisi e accertati e quindi concreti, che sono stati correttamente ritenuti espressivi di situazioni di condizionamento e di ingerenza nella gestione dell'ente comunale nonché rilevanti in quanto generativi di un’azione amministrativa inadeguata a garantire gli interessi della collettività.

Si tratta di un variegato e complesso contesto probatorio che si connota per congruenza, concretezza e conducenza, facendo ricavare un vivido quadro dell’influenza esercitata dalla criminalità organizzata sugli organi elettivi del Comune di cui trattasi, con conseguente grave pregiudizio alla capacità di gestione e di funzionamento dell’ente comunale, assoggettata alle scelte delle locali consorterie criminali. Tale contesto, secondo la giurisprudenza già sopra citata, mal si presta a essere attaccato in ogni singolo rilievo, come tenta di fare parte ricorrente.

IL QUADRO TEMPORALE - Ed infine rispetto a quanto sostenuto dai ricorrenti circa il lasso temporale ridotto entro il quale l'amministrazione (in carica da appena un anno all'atto dello scioglimento) abbia potuto perpetrare le condizioni che hanno condotto allo scioglimento il Tar ritiene che sia una condizione addirittura aggravante:

Neanche assume rilievo che la commissione di accesso sia stata nominata e abbia iniziato a operare non molto tempo dopo l’insediamento dei nuovi organi elettivi: tale elemento è anzi suscettibile di aggravare nei confronti di questi ultimi il peso degli addebiti, il cui numero e varietà si dimostra ancor più rilevante in rapporto al periodo in cui gli amministratori sono stati in carica.
Avatar utente
Motociclista
Forumino Malatissimo
Forumino Malatissimo
Messaggi: 1776
Iscritto il: 11/05/2011, 19:51

http://www.ildispaccio.it/calabria/3286 ... a-ad-arena

Reggio, Tar conferma scioglimento; l’Esecutivo Regionale del Pd: "Scopelliti ritiri la delega ad Arena"







All'indomani della decisione del Tar del Lazio di rigettare il ricorso dell'ex maggioranza del Comune di Reggio Calabria, che si era opposta allo scioglimento dell'Ente per contiguità con la 'ndrangheta, l'Esecutivo Regionale del Partito Democratico entra a gamba tesa sulle opportunità di mantenere nella Giunta Regionale (come assessore esterno alle Attività Produttive) l'ex sindaco di Reggio Calabria, Demetrio Arena: "La corposa sentenza, con la quale il Tar del Lazio ha rigettato il ricorso dell'ex a.c. Arena, non lascia spazio a dubbi o ad interpretazioni" dicono dall'Esecutivo Regionale del Pd.

Nella nota stampa vengono citati alcuni passaggi della pronuncia con cui il Tar del Lazio ha stroncato il ricorso del centrodestra reggino: "...Fatti storicamente verificatisi ed accertati e quindi concreti..." "....gestione amministrativa inadeguata a garantire gli interessi della collettività...." "....Variegato e complesso contesto probatorio..." "... Ente assoggettato alle scelte delle consorterie criminali...".

Da qui, dunque, la riflessione dei Democratici: "Di fronte a queste pesantissime valutazioni, contenute nella sentenza, ci saremmo aspettati le scuse di Arena e di Scopelliti, per i danni causati alla citta' di Reggio, in termini di immagine e di mala-amministrazione. Invece, Arena, già dichiarato incandidabile, ha attaccato la sentenza, parlando di suggestioni ed annunciato che "...continuera' la battaglia..." L'uomo ed il cittadino può , ovviamente, difendersi in ogni grado di giudizio, ma non puo' continuare a farlo da assessore regionale fiduciario del presidente Scopelliti. Lo avevamo già detto mesi fa, adesso la misura e' colma: Scopelliti ritiri le deleghe assessorili ad Arena, che rappresenta uno sfregio all'istituzione Regione".

La richiesta del Pd, dunque, è chiara e decisa: "I risarcimenti ed i patti di potere non possono essere consumati sulle spalle dei calabresi. La città di Reggio, i dipendenti comunali, i lavoratori delle societa' miste, le imprese ed i fornitori, stanno pagando un prezzo altissimo al modello Scopelliti, occorre agire per sostenere i reggini ed evitare che il virus intacchi irrimediabilmente la Calabria intera. Il Pd della Calabria e' impegnato a tutti i livelli per conseguire questo duplice obiettivo".
Avatar utente
Regmi
Non c'è nenti!
Non c'è nenti!
Messaggi: 4207
Iscritto il: 11/05/2011, 16:55

Motociclista ha scritto:http://www.ildispaccio.it/calabria/3286 ... a-ad-arena

Reggio, Tar conferma scioglimento; l’Esecutivo Regionale del Pd: "Scopelliti ritiri la delega ad Arena"







All'indomani della decisione del Tar del Lazio di rigettare il ricorso dell'ex maggioranza del Comune di Reggio Calabria, che si era opposta allo scioglimento dell'Ente per contiguità con la 'ndrangheta, l'Esecutivo Regionale del Partito Democratico entra a gamba tesa sulle opportunità di mantenere nella Giunta Regionale (come assessore esterno alle Attività Produttive) l'ex sindaco di Reggio Calabria, Demetrio Arena: "La corposa sentenza, con la quale il Tar del Lazio ha rigettato il ricorso dell'ex a.c. Arena, non lascia spazio a dubbi o ad interpretazioni" dicono dall'Esecutivo Regionale del Pd.

Nella nota stampa vengono citati alcuni passaggi della pronuncia con cui il Tar del Lazio ha stroncato il ricorso del centrodestra reggino: "...Fatti storicamente verificatisi ed accertati e quindi concreti..." "....gestione amministrativa inadeguata a garantire gli interessi della collettività...." "....Variegato e complesso contesto probatorio..." "... Ente assoggettato alle scelte delle consorterie criminali...".

Da qui, dunque, la riflessione dei Democratici: "Di fronte a queste pesantissime valutazioni, contenute nella sentenza, ci saremmo aspettati le scuse di Arena e di Scopelliti, per i danni causati alla citta' di Reggio, in termini di immagine e di mala-amministrazione. Invece, Arena, già dichiarato incandidabile, ha attaccato la sentenza, parlando di suggestioni ed annunciato che "...continuera' la battaglia..." L'uomo ed il cittadino può , ovviamente, difendersi in ogni grado di giudizio, ma non puo' continuare a farlo da assessore regionale fiduciario del presidente Scopelliti. Lo avevamo già detto mesi fa, adesso la misura e' colma: Scopelliti ritiri le deleghe assessorili ad Arena, che rappresenta uno sfregio all'istituzione Regione".

La richiesta del Pd, dunque, è chiara e decisa: "I risarcimenti ed i patti di potere non possono essere consumati sulle spalle dei calabresi. La città di Reggio, i dipendenti comunali, i lavoratori delle societa' miste, le imprese ed i fornitori, stanno pagando un prezzo altissimo al modello Scopelliti, occorre agire per sostenere i reggini ed evitare che il virus intacchi irrimediabilmente la Calabria intera. Il Pd della Calabria e' impegnato a tutti i livelli per conseguire questo duplice obiettivo".
Sublimi esercizi dialettici Moto!
Praticamente, pur senza dirlo, stanno chiedendo al vero responsabile del commissariamento, e suo padre putativo, di privarsi di una sua protuberanza.
Di fatto una sorta di autocastrazione.
Accettarla equivarrebbe ad una ammissione di colpa. Utopistico pretenderlo.

...tutto quello che vogliamo si, ma cretino no di certo...quelli stanno da altre parti.

:salut
La speranza appartiene ai figli.
Noi adulti abbiamo già sperato e quasi sempre perso.
Avatar utente
Motociclista
Forumino Malatissimo
Forumino Malatissimo
Messaggi: 1776
Iscritto il: 11/05/2011, 19:51

Regmi ha scritto:
Motociclista ha scritto:http://www.ildispaccio.it/calabria/3286 ... a-ad-arena

Reggio, Tar conferma scioglimento; l’Esecutivo Regionale del Pd: "Scopelliti ritiri la delega ad Arena"







All'indomani della decisione del Tar del Lazio di rigettare il ricorso dell'ex maggioranza del Comune di Reggio Calabria, che si era opposta allo scioglimento dell'Ente per contiguità con la 'ndrangheta, l'Esecutivo Regionale del Partito Democratico entra a gamba tesa sulle opportunità di mantenere nella Giunta Regionale (come assessore esterno alle Attività Produttive) l'ex sindaco di Reggio Calabria, Demetrio Arena: "La corposa sentenza, con la quale il Tar del Lazio ha rigettato il ricorso dell'ex a.c. Arena, non lascia spazio a dubbi o ad interpretazioni" dicono dall'Esecutivo Regionale del Pd.

Nella nota stampa vengono citati alcuni passaggi della pronuncia con cui il Tar del Lazio ha stroncato il ricorso del centrodestra reggino: "...Fatti storicamente verificatisi ed accertati e quindi concreti..." "....gestione amministrativa inadeguata a garantire gli interessi della collettività...." "....Variegato e complesso contesto probatorio..." "... Ente assoggettato alle scelte delle consorterie criminali...".

Da qui, dunque, la riflessione dei Democratici: "Di fronte a queste pesantissime valutazioni, contenute nella sentenza, ci saremmo aspettati le scuse di Arena e di Scopelliti, per i danni causati alla citta' di Reggio, in termini di immagine e di mala-amministrazione. Invece, Arena, già dichiarato incandidabile, ha attaccato la sentenza, parlando di suggestioni ed annunciato che "...continuera' la battaglia..." L'uomo ed il cittadino può , ovviamente, difendersi in ogni grado di giudizio, ma non puo' continuare a farlo da assessore regionale fiduciario del presidente Scopelliti. Lo avevamo già detto mesi fa, adesso la misura e' colma: Scopelliti ritiri le deleghe assessorili ad Arena, che rappresenta uno sfregio all'istituzione Regione".

La richiesta del Pd, dunque, è chiara e decisa: "I risarcimenti ed i patti di potere non possono essere consumati sulle spalle dei calabresi. La città di Reggio, i dipendenti comunali, i lavoratori delle societa' miste, le imprese ed i fornitori, stanno pagando un prezzo altissimo al modello Scopelliti, occorre agire per sostenere i reggini ed evitare che il virus intacchi irrimediabilmente la Calabria intera. Il Pd della Calabria e' impegnato a tutti i livelli per conseguire questo duplice obiettivo".
Sublimi esercizi dialettici Moto!
Praticamente, pur senza dirlo, stanno chiedendo al vero responsabile del commissariamento, e suo padre putativo, di privarsi di una sua protuberanza.
Di fatto una sorta di autocastrazione.
Accettarla equivarrebbe ad una ammissione di colpa. Utopistico pretenderlo.

...tutto quello che vogliamo si, ma cretino no di certo...quelli stanno da altre parti.

:salut
:salut
Avatar utente
chicugino
Non c'è nenti!
Non c'è nenti!
Messaggi: 4844
Iscritto il: 13/10/2012, 18:23

ennesima figura politica di merda di Reggio e della Calabria
Arena cercava vizi procedimentali per rientrare al suo posto perché sostanzialmente è palese che il Comune (in particolare le partecipate) erano in mano a ndranghetisti
www.trustviola.it
19 FEBBRAIO 2012 - 23 NOVEMBRE 2014
Maksimovic-Seck-Tyrtyshnik-Russo-Simonetti-Aguzzoli-Mavric-Binelli-Konteh-Cessel
Coach: F. Cigarini

"QUI NON SI MUORE MAI" (A. Santoro)
10 EMANUEL GINOBILI 27/09/1998 - 27/08/2018
"let'swinthisfuckin'game" (F. Frates)
2019 LA VIOLA VIVE
Avatar utente
Regmi
Non c'è nenti!
Non c'è nenti!
Messaggi: 4207
Iscritto il: 11/05/2011, 16:55

chicugino ha scritto:ennesima figura politica di merda di Reggio e della Calabria
Arena cercava vizi procedimentali per rientrare al suo posto perché sostanzialmente è palese che il Comune (in particolare le partecipate) erano in mano a ndranghetisti

Ma no, dai...tutte dicerie
Qui nessuno lo aveva mai detto e neppure pensato. :wink
La speranza appartiene ai figli.
Noi adulti abbiamo già sperato e quasi sempre perso.
Avatar utente
aquamoon
Forumino Malatissimo
Forumino Malatissimo
Messaggi: 2315
Iscritto il: 11/05/2011, 13:59

Regmi ha scritto:
chicugino ha scritto:ennesima figura politica di merda di Reggio e della Calabria
Arena cercava vizi procedimentali per rientrare al suo posto perché sostanzialmente è palese che il Comune (in particolare le partecipate) erano in mano a ndranghetisti

Ma no, dai...tutte dicerie
Qui nessuno lo aveva mai detto e neppure pensato. :wink
Arena chi?
:scratch
Sventurata la terra che ha bisogno di eroi
Avatar utente
Regmi
Non c'è nenti!
Non c'è nenti!
Messaggi: 4207
Iscritto il: 11/05/2011, 16:55

aquamoon ha scritto:
Regmi ha scritto:
chicugino ha scritto:ennesima figura politica di merda di Reggio e della Calabria
Arena cercava vizi procedimentali per rientrare al suo posto perché sostanzialmente è palese che il Comune (in particolare le partecipate) erano in mano a ndranghetisti

Ma no, dai...tutte dicerie
Qui nessuno lo aveva mai detto e neppure pensato. :wink
Arena chi?
:scratch[/quote
Questo.


Immagine
La speranza appartiene ai figli.
Noi adulti abbiamo già sperato e quasi sempre perso.
Avatar utente
NinoMed
Moderatore
Moderatore
Messaggi: 5438
Iscritto il: 03/05/2011, 0:34

notizie che ti rendono felici, in senso ironico, ma anche consapevoli che le cose sono dure a cambiare.....

Reggio: il Comune verso la proroga del commissariamento?

La Commissione Straordinaria di Reggio Calabria, insediatasi dopo lo scioglimento del Comune per contiguità con la 'ndrangheta, disposto dal Governo di Mario Monti nell'ottobre 2012, avrebbe deciso di chiedere la proroga della gestione straordinaria dell'Ente. A darne notizia è oggi "La Gazzetta del Sud", che spiega come i Commissari Gaetano Chiusolo, Giuseppe Castaldo e Carmelo La Paglia, siano evidentemente intenzionati a chiedere un allungamento dei tempi di commissariamento. Una decisione che arriva dunque quando è da poco trascorso un anno dalla decisione del Governo, che ricoprì di vergogna la città nel mondo intero, dopo gli anni del "Modello Reggio". Sulla scorta degli accertamenti messi in campo per diversi mesi, infatti, l'allora Ministro dell'Interno, Annamaria Cancellieri, propose lo scioglimento dell'Ente, poi ratificato dal Governo. Mancano infatti cinque mesi alla prima scadenza indicata dal Consiglio dei Ministri: ma stando a quanto riporta "La Gazzetta del Sud", i commissari avrebbero già avviato le procedure per la richiesta di proroga.

Una proroga che porterebbe il Comune sotto commissariamento fino all'ottobre 2014, perché, scrive "La Gazzetta del Sud" i commissari "ritengono che allo stato l'Ente non sarebbe stato "bonificato" da quelle condizioni che hanno portato all'azzeramento del Consiglio comunale per contiguità mafiose".

Secondo la procedura, per richiedere la proroga dello stato commissariale, la Terna dovrà prima redigere una relazione sul lavoro svolto in un anno di attività e poi mettere nero su bianco tutti i passaggi che ancora mancano per "bonificare" Palazzo San Giorgio dalle infiltrazioni della 'ndrangheta.


:muro:
Have a Nice Day
Avatar utente
Motociclista
Forumino Malatissimo
Forumino Malatissimo
Messaggi: 1776
Iscritto il: 11/05/2011, 19:51

leggevo stamattina sulla Gazzetta che è stata richiesta la proroga..
Avatar utente
onlyamaranto
Ehi cosa bella!
Ehi cosa bella!
Messaggi: 5100
Iscritto il: 12/05/2011, 8:43

Se i Commissari chiedono la proroga, il Ministero non può che concederla, altri sei mesi sono sicuri.
Mi auguro almeno che questi mesi stiano servendo davvero per cercare di normalizzare la situazione.

"...e qualcosa rimane
tra le pagine chiare e le pagine scure... "
Avatar utente
Motociclista
Forumino Malatissimo
Forumino Malatissimo
Messaggi: 1776
Iscritto il: 11/05/2011, 19:51

http://www.corrieredellacalabria.it/sto ... _calabria/

Si allontanano le comunali per Reggio Calabria

Sarebbe stata avviata la procedura per chiedere la proroga della gestione straordinaria a Palazzo San Giorgio


Si allontanano le comunali per Reggio Calabria
La sede del Comune di Reggio Calabria
REGGIO CALABRIA Arriva una doccia fredda per i partiti che già da tempo a Reggio Calabria scaldano i motori in vista di un presunto appuntamento elettorale in aprile. Stando all’indiscrezione pubblicata oggi da Gazzetta del sud, a cinque mesi dalla scadenza indicata dal Consiglio dei ministri del commissariamento, sarebbe già stata avviata la procedura per chiedere la proroga della gestione straordinaria del Comune. «I commissari – si legge – vogliono rimanere alla guida di Palazzo San Giorgio fino a ottobre prossimo. Non per loro esigenze personali ma perché ritengono che allo stato l’ente non sarebbe stato “bonificato” da quelle condizioni che hanno portato all’azzeramento del consiglio comunale per «contiguità mafiose». Per questo la terna commissariale avrebbe intenzione di chiedere al governo una proroga almeno semestrale del commissariamento disposto nell’ottobre 2012 dal Viminale allora retto dal ministro Cancellieri.
La triade dei prefetti – Gaetano Chiusolo, Giuseppe Castaldo e Carmelo La Paglia – si sarebbe già riunita per discutere dell’iter da avviare. In via di elaborazione ci sarebbero due relazioni, la prima sull’attività fin qui svolta e una seconda su quanto resta ancora da fare per scacciare le 'ndrine da Palazzo San Giorgio. Il tutto poi dovrà passare al vaglio della commissione centrale di controllo, presso il ministero dell’Interno. Una valutazione che comunque non sembra destinata a influire – stando alle indiscrezioni pubblicate – sulla volontà dei commissari di chiedere una proroga semestrale della commissariale del Comune reggino. (0020)
il meditatore
Forumino Scelto
Forumino Scelto
Messaggi: 397
Iscritto il: 25/09/2012, 23:14

Ammirevole l'intenzione di Chiusolo ma, ahinoi, ne altri sei mesi, ne altri sei anni, ne altri sessant'anni saranno sufficienti per la "bonifica".
Quello che più di ogni altra cosa (a parte tutto il resto) sconforta è che (a mio parere) la ndrangheta in questa città non sarà mai debellata, soprattutto quella dai colletti bianchi.
suonatore Jones

sempre più in basso...
Avatar utente
Motociclista
Forumino Malatissimo
Forumino Malatissimo
Messaggi: 1776
Iscritto il: 11/05/2011, 19:51

il meditatore ha scritto:Ammirevole l'intenzione di Chiusolo ma, ahinoi, ne altri sei mesi, ne altri sei anni, ne altri sessant'anni saranno sufficienti per la "bonifica".
Quello che più di ogni altra cosa (a parte tutto il resto) sconforta è che (a mio parere) la ndrangheta in questa città non sarà mai debellata, soprattutto quella dai colletti bianchi.
:salut
Infatti....
oltretutto secondo me vogliono chiudere in maniera definitiva tutti gli"iter"burocratici avviati da loro per non avere poi ricadute una volta insediatisi dopo elezioni i nuovi inquilini,l'argomento"bonifica"non esiste perché impossibile da attuare al 100%(purtroppo).....
Rispondi