Reggina, è ora di raccogliere i frutti

Di Valerio Romito – La sconfitta rimediata con il Monopoli, terza stagionale e seconda tra le mura amiche, ha coinciso, oltre che con la prima volta in cui non si è riusciti ad andare in rete al Granillo (e non accadeva dallo scorso aprile), anche con l’interruzione di una serie positiva che la vedeva imbattuta con tutte le altre dirette concorrenti alla promozione.

Lo scontro con i gabbiani segna anche la fine di quel mini torneo, di cui avevamo parlato nelle scorse settimane, caratterizzato dal fatto che la Reggina, in poche settimane, avrebbe affrontato le più immediate inseguitrici, oltre che essere impegnata in due trasferte (Catania e Catanzaro) oggettivamente impegnative al di là dell’attuale classifica delle avversarie, ed al termine del quale avremmo potuto avere un quadro più preciso e veritiero delle forze in campo e delle relative prospettive finali.

La squadra di mister Toscano, alla vigilia dello scontro con il Bari (primo della serie attenzionata) vantava sei punti di vantaggio proprio sui pugliesi quali seconda forza del campionato: oggi usufruisce di un punto in più (sette), grazie ad una condotta più che soddisfacente impreziosita dai successi sulla Ternana e nel derby con i giallorossi, e nonostante si fosse reduci da un inizio di girone di ritorno iniziato non nel migliore dei modi causa una evidente (e fisiologica) flessione psicofisica della capolista.

Chiusa una fase, se ne apre immediatamente un’altra strategicamente più importante, per non dire decisiva per l’esito finale del girone C: se il tour de force appena affrontato è servito a consolidare ambizioni e consapevolezza dei propri mezzi, le gare che ci accompagneranno verso il finale di stagione rappresentano il carburante propulsivo per giungere all’arrivo, il momento di raccogliere i frutti del grande lavoro di questi mesi, dove bisognerà dare tutto ciò che si ha, mostrare i muscoli, la tenacia ed il cuore al cospetto di avversari magari meno competitivi, ma le cui motivazioni incideranno nel tentare di ridurre il gap tecnico evidenziato dalle distanze in classifica.

Per contro, gli amaranto hanno ampiamente dimostrato, nell’arco dell’intero campionato, di poter far valere la propria superiorità utilizzando un corretto approccio e la massima applicazione nei novanta minuti, e non diciamo un’eresia se pensiamo di poter trarre utilità dallo stop interno di domenica che, in tal senso, possa rappresentare un pungolo per ricordare a tutti che nulla è ancora deciso né scontato.

Nove turni, nove appuntamenti, nove vette da scalare senza fare calcoli. Tutti insieme

 

 

Per gentile concessione di CalabriaGol.it
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