Reggina, Questione di coraggio

Di Valerio Romito – Con il pareggio nel big match domenicale della serie C, primo assoluto al Granillo ed unico risultato che mancava nella casistica stagionale, la Reggina ha inaugurato un mini torneo che la vedrà opporsi alle contendenti al primato sin qui espresse dal girone C, nonché affrontare quelle che realisticamente potrebbero rivelarsi le trasferte più insidiose del torneo, ed al termine del quale si potrà avere un quadro molto più definito riguardo ambizioni e possibilità di raggiungere l’obiettivo finale.

La partita con il Bari, disputata in una cornice di pubblico che in questo momento farebbe gola a mezza serie A, ed al di là dell’episodio finale legato al pareggio pugliese che ha creato un dibattito regolamentare sul fuorigioco tutt’ora non appianato, ci ha restituito una squadra che ha ritrovato una sua identità e fiducia dei propri mezzi, e lo ha fatto attraverso il coraggio del suo allenatore che non ha esitato, nella gara più importante dell’anno, a mettere da parte alcune certezze ed a prendere rischi importanti sia in termini di uomini che di filosofia di gioco, passando ad un atteggiamento, almeno nell’approccio, più prudente e meno arrembante di quello che aveva consentito, fino alla pausa natalizia, di annichilire chiunque avesse cercato di frenare la corsa amaranto, nella consapevolezza, dettata dalle ultime meno brillanti apparizioni, che il momento necessitasse una condotta più “controllata”, ma non per questo meno efficace.

L’effetto più rilevante che si può ascrivere alla prestazione contro i galletti è quello di aver restituito certezze ad un gruppo che, avendo subito due battute d’arresto dopo un lungo e pressoché netto percorso in campionato, per di più al cospetto di avversari non proibitivi, rischiava di subire un importante risvolto psicologico negativo ma che invece ha trovato le risposte che cercava, imparando che, per usare le parole dello stesso Toscano, in determinati momenti è più proficuo viaggiare a velocità moderata piuttosto che spingere a tavoletta: prova ne è la soddisfazione finale per il pareggio raggiunto in extremis manifestata dalla compagine pugliese, in una gara che invece, realisticamente, avrebbe dovuto prevedere il successo come unico risultato ammissibile in ottica di classifica.

Se di “guarigione” si potrà parlare, avremo modo di verificarlo già dal prossimo turno in quel di Vibo, al cospetto di un avversario che solo qualche mese fa sarebbe potuto essere definito abbordabile ma che oggi, come abbiamo ampiamente imparato sulla nostra pelle, non ci si può permettere minimamente di sottovalutare, anche alla luce del fatto che la squadra di Modica nel girone di andata, seppur a fasi alterne, ha dimostrato di poter produrre un gioco tra i più brillanti ed insidiosi dell’intera categoria. Il tutto avverrà, come spesso è accaduto quest’anno, in un impianto che probabilmente vedrà una presenza preponderante del popolo amaranto sugli spalti, che non vedono l’ora di riprendere quel discorso con la vittoria interrotto, anche questa circostanza inedita in stagione, da due turni consecutivi, alla ricerca di un nuovo inizio.

 

 

 

Per gentile concessione di CalabriaGol.it
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