Reggina, tra consapevolezza ed umiltà

Di Valerio Romito – Carte in tavola: l’ufficializzazione della penalizzazione, nella misura ampiamente prevista di punti 6, ci rende una fotografia della nuova posizione in classifica della Reggina, e con essa una puntuale ed effettiva ponderazione, al netto di partite ancora da recuperare e turni di riposo da effettuare, delle difficoltà che, da qui ai prossimi due mesi, andremo ad affrontare nel tentativo di raggiungere il lasciapassare per gli spareggi promozione.

Ci sembra inutile, a questo punto, fare esercizi di dietrologia per immaginare ciò che poteva essere evitato o meno, sull’onda emotiva di una classifica che senza penalità ci avrebbe visto a ridosso delle quattro battistrada, e che invece ci vede, in questo momento, fuori dalla griglia play off: lo si sapeva da dicembre, bisognava solo farci l’occhio. Possiamo invece tranquillamente dedicarci a due tipi di considerazione: la prima, facilmente intuibile, è che comunque nulla è perduto, essendo la zona “nobile” lontana appena un paio di punti, distanza realisticamente colmabile anche a breve termine; la seconda, meno piacevole, riguarda il fatto che in presenza di un rendimento migliore rispetto a quello patito nelle ultime settimane, avremmo potuto ancora trovarci in posizione utile nonostante la sanzione subita.

Tornando dunque a concentrarci sul calcio giocato e non alle aule di tribunali, se non per confidare in una successiva riduzione di pena che però sarebbe da considerare solo in ultima analisi per non incorrere in ulteriori delusioni, il “mini torneo” di fine girone non è certo cominciato nel migliore dei modi: vero è che l’avversario era il peggiore possibile e lo si sapeva, così come è innegabile che alcuni miglioramenti relativi soprattutto alla tenuta in campo, anche in considerazione del prodigioso stato di forma della capolista, si siano chiaramente notati rispetto alla prestazione abulica di Brindisi, fatto sta che dopo il blitz vittorioso di Siracusa, coinciso con l’esordio in panchina del nuovo tecnico, la squadra non ha più vinto, conquistando un solo punto casalingo e, quel che appare più grave, lamentando un’astinenza di gol abbastanza incredibile, se si pensa che i tanti (e clamorosi) innesti invernali erano rivolti, per il 90%, a risolvere proprio il problema realizzativo, ed invece hanno, per il momento, portato in dote una situazione inedita anche sotto la precedente gestione tecnica e con la rosa costruita in estate.

Essendo dunque tale situazione troppo brutta per essere vera, e confidando sui progressi intravisti in quel di Castellammare, urge però un netto cambio di tendenza, da concretizzare già in occasione dei prossimi impegni, nei quali affronteremo squadre certamente impegnative ma tutt’altro che proibitive, in virtù della considerazione, semplice ma oggettiva, che sul campo i ragazzi di Drago rappresentano la quinta forza del campionato e, giocoforza, hanno il dovere di affrontare tutti i prossimi avversari con la giusta consapevolezza di forza e valore posseduti; al contempo, però, probabilmente va recuperata quella giusta dose di umiltà che aveva consentito alla squadra, sul finire dello scorso anno solare, di raggranellare una importante e, per certi versi, insperata, serie positiva vincente, e che probabilmente si è un po’ persa per strada a seguito delle grandi (ed auspicate) ambizioni manifestate dalla nuova proprietà, concretizzate attraverso i noti colpi di mercato giunti a gennaio in riva allo stretto.

Ecco che allora conquistare il bottino pieno contro Rende e Paganese appare pressoché obbligatorio, una sorta di condicio sine qua non per rientrare immediatamente, e con tutti e due i piedi, in zona play off e, cosa da non trascurare, non rischiare paradossalmente di doversi guardare le spalle (l’esperienza, in tal senso, dovrebbe dirci più di qualcosa); dopodiché potremo cominciare a fare qualsiasi tipo di ragionamento su posizioni utili e prospettive future. Ma per fare ciò, appare altrettanto indispensabile (ed ovvio) affiancare ad una tenuta difensiva già efficace, una nuova vena realizzativa che faccia rendere la squadra per quella che è la qualità posseduta, purché vi sia il giusto atteggiamento. Da uomini veri.

 

 

Per gentile concessione di Calabriagol.it

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