REGGINA, LA CHIAVE DI VOLTA

Di Valerio Romito (Regginalife.com) – Siamo stati buoni profeti: la Reggina ottiene il “doveroso” successo contro il fanalino di coda Akragas, ed approfittando del contemporaneo e per certi versi inaspettato stop casalingo della Paganese, ottiene la salvezza con 180 minuti di anticipo.

Proprio la sconfitta dei campani, che di fatto liberava un’autostrada a favore della salvezza amaranto, ha probabilmente condizionato l’inizio di gara, con i padroni di casa fin troppo tranquilli e leziosi, lasciando di conseguenza qualche iniziativa di troppo agli agrigentini, presentatisi al Granillo con una squadra imbottita di giovanissimi. Per fortuna l’impasse reggina dura solo una decina di minuti, il tempo di stringere l’avversario nella propria area fino a sbloccare meritatamente il risultato con la seconda realizzazione consecutiva di Sciamanna: il gol del bomber ex Lazio contribuisce a lasciare da una parte un molti rimpianti su come sarebbe potuto essere il campionato avendo a disposizione un’altra bocca da fuoco accanto all’intoccabile Bianchimano, dall’altra la speranza di poter già contare, per il prossimo campionato, di un’ottima pedina offensiva per compensare l’addio del gigante ex Milan.

Il resto della partita offre pochi altri sussulti, con gli uomini di Maurizi alla costante ricerca della rete della tranquillità, che arriva nella ripresa dopo qualche tentativo andato a vuoto, grazie al primo squillo di questo campionato ad opera di Provenzano, dopo una bella combinazione con il neo entrato Tulissi.

Inutile girarci intorno: l’obiettivo dichiarato ad inizio stagione quello era ed è arrivato, alla fine, con sufficiente tranquillità. Che poi la stagione abbia avuto, proprio come lo scorso anno, un andamento schizofrenico, con una squadra che a nostro parere, e lo abbiamo sempre scritto, avrebbe potuto dire la sua per altri obiettivi più ambiziosi, ma che ad un certo punto del campionato ha rischiato seriamente di lasciarci le penne, in questo momento tutto ciò passa in secondo piano rispetto al risultato ottenuto, che riveste un’importanza fondamentale per il futuro del club, sia nel breve che nel lungo termine.

Non è un mistero che proprio in questi giorni la società sia al centro di una serie di trattative che potrebbero riguardare sia un rafforzamento dell’attuale compagine societaria, sia una vera e propria rivoluzione che porterebbe ad un passaggio di proprietà a favore di investitori, di cui però non si conoscono identità e reali potenzialità. Chi vi scrive coerentemente non tifa né per l’una né per l’altra soluzione, se non per quella che potrà portare maggiori benefici alla squadra ed alla città, e che potrebbe finalmente consentire di poter alzare l’asticella delle ambizioni di una piazza che non sarà più quella che ha vissuto i fasti a cavallo tra gli anno novanta ed il nuovo millennio, ma che possiede indubbiamente tutti i requisiti per poter aspirare a palcoscenici più consoni alla sua storia ed al suo pubblico (non quello attuale, aggiungiamo).

Per il momento teniamoci questa salvezza, senza la quale qualsiasi discorso futuribile sarebbe stato vano, rallegrandoci del fatto che la Reggina c’è, esiste ed andrà avanti. Sul come, lo vedremo presto.

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